"Napoli Explosion è una mostra
nella quale la fotografia, la pittura, l'arte pirotecnica
convergono in un solo e unico evento. È il regalo di Capodanno
che il Museo di Capodimonte dona a Napoli". Così il direttore
Sylvain Bellenger presenta la sua ultima mostra (fino al 1
aprile 2024) ospitata dal Cellaio, prima della scadenza del suo
mandato, la prossima settimana.
Trentasette sono le opere di grandi dimensioni del fotografo
Mario Amura che in un progetto sviluppato in oltre 13 anni ha
immortalato in veri e propri dipinti fotografici la festa di
fuochi d'artificio che si inscena attorno al Vesuvio
tradizionalmente ogni notte di Capodanno. "I napoletani
esorcizzano la paura che il vulcano esploda, facendo esplodere
di luce e colori tutto il golfo di Napoli - dice Mario Amura -.
Ogni anno, il 31 dicembre, salgo con una troupe formata da
alcuni dei miei amici più cari sul Monte Faito, Da lì catturiamo
questa sorta di esorcismo contro le forze inumane del vulcano,
del destino. Il risultato, pur essendo, di fatto, un'opera di
reportage fotografico, è straordinariamente pittorico: i fuochi
d'artificio diventano nebulose, animali, paesaggi stellari".
"Napoli Explosion è tante cose ma è anche un inno a Napoli -
nota Salvatore Settis, storico dell'arte, presidente del
comitato scientifico del Louvre -, un inno autobiografico della
città a se stessa. Io non conosco nessun lavoro che somigli in
qualche modo a questo. Sarà un classico? Non lo so! Merita di
esserlo? Io direi di sì".
Mario Amura nasce a Napoli nel 1973. Il suo percorso di
formazione ha inizio presso il Centro Sperimentale di
Cinematografia dove segue le lezioni del maestro Giuseppe
Rotunno. Dal 2000 al 2012 cura la fotografia di varie opere
cinematografiche presentate nei più prestigiosi festival
internazionali: Cannes, la Berlinale, la Biennale di Venezia.
Nel 2003 riceve il David di Donatello con il corto 'Racconto di
Guerra' ambientato nella Sarajevo sotto assedio del 1996. Dal
2005 lavora al progetto StopEmotion, dal 2007 a Fujenti. Napoli
Explosion è un tutt'ora in progress.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA