Il valore della terra è stato al
centro dell'omelia celebrata dal cardinale Crescenzio Sepe,
nella solennità dell'Immacolata, al Villaggio Coldiretti in
Piazza Municipio a Napoli giunto alla seconda giornata. Accolto
da gruppi folcloristici espressione dei valori dell'identità
contadina, oltre che dal presidente di Coldiretti, Ettore
Prandini, dal presidente e dal direttore di Coldiretti Campania,
Ettore Bellelli e Salvatore Loffreda, il cardinale ha parlato
dell'importanza della figura dell'agricoltore anche per la cura
del territorio, di una terra madre che va rispettata, del dovere
di coltivarla: "Coldiretti - ha detto Sepe - mi fa ricordare i
giorni dell'infanzia: mio padre era il direttore dei coltivatori
diretti di Carinaro. Ha ricoperto sempre con orgoglio questa
carica ed è stata l'unica cosa che ha voluto fosse scritta sulla
lapide quando è tornato alla casa del Padre. Sono figlio di
agricoltori: per questo essere con voi mi ricorda i tempi della
giovinezza, ogni volta che mi vorrete sarò con voi per celebrare
il valore della terra".
Dai riti, dalle tradizioni, dalle produzioni di "alta qualità
territoriale", parte il discorso culturale di Coldiretti che
vuole così promuovere, attraverso il Villaggio, il turismo delle
aree interne, spesso abbandonate e semi-deserte, in cui però
ancora vivono le radici del patrimonio agroalimentare.
"Attraverso la promozione dei prodotti più tipici dei nostri
territori e la diffusione della loro conoscenza, anche con
manifestazioni come il Villaggio, puntiamo a innescare un
turismo delle aree interne che sono i luoghi di produzione di
una enorme varietà di materie prime ma anche di ricette tipiche,
dei piatti contadini che sono alla base della Dieta
Mediterranea, della nostra cultura e della nostra cucina" hanno
detto Bellelli e Loffreda. Il Villaggio Coldiretti resta a
Napoli fino a domani. Tra gli eventi, alle 12.30 "Facciamoci del
bene", filiera agroalimentare realizzata negli istituti
penitenziari campani col progetto "Fatti a manetta". Saranno
presentati i prodotti realizzati dopo il protocollo d'intesa tra
Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria e
Coldiretti Campania.
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