Giuseppe Fiorello racconta ai
giovani di Giffoni l'esperienza di "Stranizza d'amuri", il suo
film uscito lo scorso marzo e dedicato all'amicizia tra due
adolescenti che, nella Sicilia degli anni '80, si trasforma in
un sentimento più profondo, costretto a rimanere segreto
dall'ostilità dell'ambiente circostante.
Ispirato alla storia vera del delitto di Giarre avvenuto il
31 ottobre 1980, il film è dedicato alle due vittime Giorgio
Giammona ed Antonio Galatola.
Beppe Fiorello, accompagnato a Giffoni dal cast, si dice orgoglioso di aver potuto raccontare una storia che racconta "un innamoramento, quell'emozione diversa che accade tra due persone quando si conoscono e si frequentano".
Il regista racconta a Giffoni dell'accoglienza del
film in questi mesi in tutta Italia, calorosa ed entusiasta, con
profonde emozioni in chi, specie i genitori, nella vicenda ha
ritrovato un po' della sua storia. "È un film dedicato proprio
ai genitori- racconta Fiorello- a Viterbo, ricordo, a fine
proiezione un genitore di un ragazzo omosessuale ha affermato
che nell'accettazione c'è un po' di sopportazione, mentre 'io ho
semplicemente accolto ed amato mio figlio'. Stranizza d'amuri è
un film che volevo vedere, oltre che fare". Un inno alla libertà
dedicato ai giovani, realizzato in stretta collaborazione e con
il supporto di Arcigay Palermo che, con il Rappresentante di
"Palermo Pride" Luigi Carollo, ha ribadito come questo film sia
importante più ai nostri giorni che negli anni ottanta poiché
oggi "vi sono più discriminazioni anche più nascoste e dunque
più subdole". Inoltre, "Palermo Pride" ha ribadito il suo
ringraziamento a Giuseppe Fiorello, "un regista che ha potuto
raccontare una storia importante per la nostra comunità, un film
che non appartiene solo alla nostra comunità ma a tutti". Beppe
Fiorello ha sottolineato anche l'importanza della figura delle
madri, "figure da cui parte la nostra libertà, la libertà di
figli. Due madri magistralmente interpretate dalle nostre
attrici"
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