Trenta sindaci di Comuni del
Casertano, che in passato sono stati luoghi di eccidi nazisti in
gran parte oscurati o dimenticati, hanno firmato oggi a Caserta
- presso il Real Sito di San Leucio - un protocollo di intesa
che porterà alla nascita di una "Costituzione della Rete dei
Comuni della Provincia di Caserta, per non dimenticare le stragi
nazifasciste nell'ottica della Riconciliazione Italo-Tedesca in
un'Europa unita". A organizzare l'evento l'Associazione Monte
Carmignano per l'Europa-Memoria e Riconciliazione, presieduta da
Tommaso Sgueglia. La firma è stata apposta durante il convegno
"Dalla Carta di Verona alla Resa di Caserta", progetto di
ricerca che ha coinvolto le classi di 6 istituti scolastici del
Casertano con i loro dirigenti e docenti, che hanno illustrato i
propri elaborati, tra cui un video dove alcuni studenti si sono
improvvisati "investigatori" per chiarire alcuni aspetti
dell'atto di resa dei nazifascisti in Italia, ovvero la "Resa di
Caserta", che secondo alcune ricerche storiche fu formalizzata
nella sala "Astrea" della Reggia, dove però non esiste un
"percorso della memoria". Tra i relatori intervenuti Lutz
Klinkhammer, vice direttore dell'Istituto storico germanico di
Roma.
Presente il magistrato Paolo Albano, pm del processo per la
strage di Monte Carmignano del 13 ottobre del 1943; un processo
istruito solo 45 anni dopo, e arrivato a sentenza nel 1994 con
l'ergastolo per un tenente ed un sottufficiale della Wehrmacht,
Emden e Schuster. "Ci siamo resi conto che in questi anni poco
si conosceva della Resa di Caserta - ha spiegato il presidente
dell'associazione Monte Carmignano, Tommaso Sgueglia - da qui è
nato il progetto per recuperare la memoria e far emergere tanti
eccidi quasi oscurati nel Casertano. Si tratta di coltivare la
memoria, anche grazie alle produzioni che hanno presentato gli
studenti e che daranno il via ad un vero e proprio laboratorio
su questa tematica".
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