Resta in carcere Adalgisa Gamba, la donna di 40 anni accusata di avere provocato la morte del figlio di due anni e mezzo, bimbo annegato nelle acque antistanti la zona La Scala di Torre del Greco (Napoli) la sera dello scorso 2 gennaio.
Il medico incaricato dal gip del tribunale di Torre Annunziata Fernanda Iannone, ha infatti stabilito che la situazione psichica della donna è compatibile con la detenzione in galera.
La quarantenne sulla scorta di quanto scritto da Camillo De
Lucia - il professionista a cui è stato chiesto di effettuare
gli ''accertamenti sanitari urgenti per la valutazione della
compatibilità dello stato neuropsichiatrico di Agalgisa Gamba
con il regime penitenziario'', così come scritto nell'ordinanza
di convalida della misura cautelare firmata dal giudice per le
indagini preliminari, resta dunque detenuta nel carcere
femminile di Pozzuoli, dove è stata portata a seguito della
decisione presa al termine dell'interrogatorio di garanzia
tenutosi lo scorso 5 gennaio. A chiedere la perizia, concessa
poi dal gip nel provvedimento nel quale aveva disposto
''l'applicazione della misura coercitiva della custodia
cautelare in carcere'', era stata la difesa dell'imputata, sulla
scorta anche di una precedente consulenza di parte che aveva
invece evidenziato come il regime carcerario potesse non essere
compatibile con le condizioni della donna.
Da ciò che si apprende, nei prossimi giorni dovrebbe infine
tenersi l'udienza del tribunale del Riesame, durante la quale
sarà stabilito se persistano ancora esigenze cautelari tali da
tenere in carcere Adalgisa Gamba.
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