La Guardia di finanza di Palermo
ha eseguito quindici misure cautelari nei confronti dei
componenti di un'organizzazione criminale che contrabbandava
sigarette fra Napoli e Palermo. I finanzieri del gruppo, guidati
dal colonnello Alessandro Coscarelli e coordinati dal sostituto
procuratore Giorgia Spiri, hanno scoperto una banda che dal
novembre del 2019 al maggio 2020, è riuscita a far arrivare a
Palermo cinque tonnellate e mezzo di "bionde". Tutte di marche
note senza i timbri del monopolio di Stato.
Le indagini dei militari hanno permesso di documentare 78
viaggi di andata e ritorno fra Palermo e Napoli. Tre indagati
sono finiti in carcere perché ritenuti i capi della banda, ad
altri sette è stata notificata la misura degli arresti
domiciliari, mentre cinque hanno l'obbligo di presentazione alla
polizia giudiziaria. Cinque degli indagati sono napoletani e 10
palermitani. Nel corso dell'inchiesta altre tre persone sono
state arrestate in flagranza mentre trasportavano le sigarette e
28 sono indagate.
I reati contestati a vario titolo sono associazione a
delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette e traffico
di stupefacenti. In una spedizione i finanzieri hanno trovato un
chilo di hashish. Il gip di Palermo ha disposto anche il
sequestro di due magazzini nella zona di Corso dei
Mille-Brancaccio dove il gruppo custodiva le stecche di
sigarette che poi venivano vendute dagli ambulanti abusivi nei
quartieri palermitani dello Zen, a Bonagia, a Brancaccio, a
Borgo Nuovo e nelle borgate marinare dell'Arenella, Acquasanta e
Vergine Maria. Un traffico di tabacchi che in sette mesi ha
prodotto un giro d'affari di 2,4 milioni di euro.
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