E' ritenuto dagli inquirenti legato alle famiglie malavitose Baratto-Bianco-Volpe, detti "i calascioni", il 77enne assassinato ieri nel quartiere Fuorigrotta di Napoli in un agguato di stampo camorristico finalizzato ad uccidere.
Secondo quanto emerso dalle indagini era cognato di Antonio Bianco, uomo di fiducia di due fratelli ritenuti a capo del gruppo camorristico dei Baratto.
I sicari
sono entrati in azione a poca distanza dalla tabaccheria gestita
dalla vittima: l'uomo era a piedi in strada, i sicari in sella a
uno scooter. Sette i colpi esplosi, tre dei quali andati a
segno, uno alla testa: chi ha sparato ad Antonio Volpe, ieri
sera, poco dopo le 19.30, tra la gente, secondo i carabinieri
del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, perseguiva
sicuramente l'obiettivo di uccidere.
Per gli investigatori Volpe (nei confronti del quale sono emersi
precedenti di poco conto) era una sorta di eminenza grigia del
malaffare e la sua morte potrebbe significare che sono in atto
fibrillazioni nella zona. Ovviamente non sono escluse altre
piste, per esempio vecchi rancori. Secondo quanto si apprende
l'uomo avrebbe svolto in più occasioni il ruolo di "mediatore"
tra le fazioni in lotta in questa zona della città, per
accaparrarsi la gestione degli affari illeciti. E il suo
omicidio, qualora venisse confermata la matrice malavitosa,
peraltro attuata in maniera plateale e nella "sua" zona,
significherebbe che qualcosa si è rotto negli equilibri
criminali di Fuorigrotta, anche perché, finora, quelle famiglie,
non avevano avuto rivali.
Nel 2005 era già scampato a un altro agguato, anche questo per
le modalità con cui venne attuato (più di una decina i colpi
esplosi), architettato per uccidere. Le vittime vennero attirate
in un tranello. In quell'occasione Volpe rimase ferito. "La
'zona rossa' e l'orario in cui si è verificato il fatto, secondo
me, ha evitato risvolti ancora più drammatici", esprime
preoccupazione Diego Civitillo, presidente della X Municipalità,
riguardo quanto accaduto ieri. "Normalmente - aggiunge - in
quella zona del quartiere, e soprattutto a quell'ora, c'è
moltissima gente in strada. Poteva andare peggio, poteva
scapparci la vittima innocente".
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