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Arianna Flagiello, la Procura Generale chiede 24 anni per l'ex

Arianna Flagiello, la Procura Generale chiede 24 anni per l'ex

Arringhe difensive e sentenza fissate per il prossimo 15 marzo

NAPOLI, 04 marzo 2021, 15:43

Redazione ANSA

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Il sostituto procuratore generale di Napoli Giovanni Cilenti ha chiesto 24 anni di carcere per Mario Perrotta, sotto processo davanti alla V sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli per la morte di Arianna Flagiello, deceduta nell'agosto del 2015, dopo essersi lanciata nel vuoto dalla propria abitazione al Vomero.
    Il pg ha ripercorso la storia della tribolata relazione tra Mario Perrotta e Arianna Flagiello e letto, tra le altro, i messaggi che l'uomo mandava alla donna, estrapolati dal telefono della vittima, recuperato dopo la sua morte.
    Perrotta, condannato in primo grado a 22 anni di reclusione, ha rilasciato dichiarazioni spontanee durante l'udienza che ha visto anche le discussioni degli avvocati di parte civile Giovanna Cacciapuoti, legale dell'associazione "Salute Donna" e dei legali dei familiari della vittima (genitori e sorella, presenti in aula insieme con la criminologa Antonella Formicola), gli avvocati Pasquale Coppola e Marco Imbimbo.
    I due anni di carcere in più rispetto alla condanna inflitta in primo grado, chiesti dal sostituto procuratore generale, riguardano il reato di tentata estorsione (per il quale Perrotta era stato assolto in primo grado) in relazione a richieste di denaro che l'imputato rivolgeva ad Arianna e alla madre di quest'ultima, ha sottolineato il pg, accompagnandole con minacce. La prossima udienza è stata fissata per il 15 marzo, durante la quale discuteranno i legali di Perrotta, gli avvocati Sergio Pisani e Vanni Cerino, i quali hanno sempre sostenuto che l'evento morte non era prevedibile. Al termine delle arringhe della "difesa", i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza. Soddisfazione per "la precisione e l'accuratezza nella descrizione dei fatti", da parte del pg, è stata espressa dai parenti della vittima, i genitori e la sorella, presenti in aula, e dalla criminologa Antonella Formicola, i quali si dicono certi che Arianna possa "ottenere giustizia anche nel secondo grado di giudizio".
   

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