"All'esito dell'istruttoria
dibattimentale è emersa la totale estraneità di Cicu ai fatti
contestati". Nonostante il reato sia orami prescritto da due
settimane, l'avvocata Valeria Aresti, del pool difensivo
dell'europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu, ha chiesto
ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari
l'assoluzione del proprio assistito per non aver commesso il
fatto. L'esponente azzurro è sotto processo insieme ad altri 16
imputati per presunto riciclaggio di denaro della Camorra
attraverso la costruzione di un villaggio turistico a
Villasimius, nel sud Sardegna. Per lui il pm Emanuele Secci
aveva chiesto la condanna a 5 anni e, in subordine, il non
doversi procedere per prescrizione del reato, scattata pochi
giorni dalla requisitoria.
"Anni di indagini - ha sottolineato l'avvocata Aresti - hanno
prodotto solo suggestioni: Cicu non è mai entrato in contatto
con gli acquirenti campani, ha sempre tracciato in modo
trasparente i propri movimenti finanziari pure dichiarandone le
finalità. Non solo. Non è stato neppure provato che i capitali
dei campani fossero di provenienza delittuosa". Oltre a Cicu il
pm ha chiesto 5 anni anche per l'ex sindaco di Sestu, Luciano
Taccori, e per l'allora consigliere comunale Paolo Cau, entrambi
di Fi. A nessuno degli imputati sardi viene contestata
l'aggravante mafiosa, sollecitata invece dalla Dda nei confronti
di alcuni campani per presunti legami con i clan camorristici
dei Casalesi e D'Alessandro: tra le richieste di pena più alte
spiccano quelle a 8 anni per Nicola Fontana, Alessandro Falco,
Bartolomeo Piccolo e Antonino Di Martino.
La vicenda processuale è scaturita dalla vendita di un
terreno a Villasimius da parte della società Turicost - nella
quale Cicu e l'allora sindaco di Sestu sarebbero stati soci
occulti di Cau - a una cordata di imprenditori campani che poi
ha realizzato il villaggio turistico S'Incantu, successivamente
sequestrato in via cautelare dalla Dda. Nell'ipotesi che venga
dichiarata la prescrizione, la difesa di Cicu chiede la
restituzione dei beni "perché la confisca non può scattare in
assenza di sentenza di colpevolezza". Prossima udienza 20 marzo.
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