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Don Camillo-Peppone a Pomigliano, guerra tra sindaco e prete

Don Camillo-Peppone a Pomigliano, guerra tra sindaco e prete

Ultimo scontro su spesa luminarie, in polemica anche Fiom

POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI), 03 dicembre 2014, 18:08

Redazione ANSA

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Peppone e don Camillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Peppone e don Camillo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Peppone e don Camillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Se Guareschi fosse vissuto a Pomigliano d'Arco avrebbe avuto a sua disposizione un don Camillo ed un Peppone di quest'epoca che nulla hanno da invidiare ai suoi personaggi. Di questi giorni, infatti, l'ultimo di una lunga serie di battibecchi a distanza tra il sindaco Lello Russo (centrodestra), ed il parroco della chiesa principale della città, don Peppino Gambardella: ad accendere la miccia, questa volta, la spesa per le luminarie da installare in città per le festività natalizie, che ammonterebbe ad oltre centomila euro.
    Cifra che, secondo don Peppino, il sindaco avrebbe potuto impegnare per ''i poveri del paese''. Un'affermazione che ha trovato subito la reazione di Russo il quale ha accusato il prelato di farsi ''pagare i sacramenti, senza nemmeno dare ascolto alle ultime parole di Papa Francesco'', e che ha riacceso le polemiche infinite tra i due, dopo l'intervento del vescovo di Nola Beniamino Depalma. ''A luglio scorso - ha spiegato Russo - il vescovo scrisse ad entrambi invitandoci a 'stare tranquilli'. Io ho mantenuto fede alla promessa fino a quando don Peppino non mi ha attaccato. Ai poveri, per rispondere al parroco, io e la mia amministrazione diamo già il nostro stipendio. Lui, invece, si fa pagare i sacramenti''. Accuse respinte da don Peppino, che sostiene di non pretendere nulla in cambio delle imposizioni sacramentali, per le quali i fedeli fanno spontaneamente ''un'offerta''. ''Non mi sento un don Camillo - ha affermato il parroco - avevo solo espresso una mia opinione in merito alla spesa per le luminarie: penso ai poveri, ai disagiati, a chi in questo momento non può mangiare. Magari quei soldi potevano essere impiegati diversamente''. Nelle ultime ore non sono mancati i messaggi di solidarietà al parroco da parte del vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio, del vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, dell'ex sindaco di Pomigliano, Michele Caiazzo, dal vescovo di Nola, e della Fiom, da sempre vicina al parroco.
    ''Siamo tutti don Peppino - hanno sottolineato le rsa Fiom dello stabilimento Fca di Pomigliano - in questi anni si è sempre schierato a fianco dei lavoratori del comprensorio vittime di una pesante crisi. L'ennesimo attacco nei suoi confronti da parte del sindaco, che ricordiamo per il suo sostegno alle politiche di Marchionne, è un atto ignobile''.
    Russo, però, attacca anche loro sostenendo che è la Fiom ''la vera nemica degli operai, e della stessa comunità, in subbuglio per il pagamento dei sacramenti'', e non risparmia Sodano e Caiazzo che definisce ''morti politicamente''. Guareschi, quindi, a Pomigliano, oggi, avrebbe avuto ancora tanto da scrivere.
   

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