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Sanità campana, tra inchieste e riordino conti

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Sanità campana, tra inchieste e riordino conti

Indagini su appalti e nomine. Dopo anni deficit torna l'attivo

NAPOLI, 20 maggio 2014, 18:27

Redazione ANSA

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Inchieste giudiziarie su appalti e nomine nella sanità ma anche un percorso che ha portato, negli ultimi anni, all'azzeramento del deficit, passando da un buco di oltre 853 milioni di euro del 2009 ad un attivo attuale di circa 6,1 milioni, nonostante la Campania sia ancora fortemente penalizzata dalla ripartizione del Fondo Sanitario nazionale con l'assegnazione, secondo i calcoli della Regione, "di 60-70 euro pro capite in meno rispetto agli altri cittadini italiani". Sono due degli aspetti del mondo della sanità in Campania, insieme a eccellenze mediche e scientifiche di livello internazionale che convivono con ataviche carenze strutturali.
    In un questo complesso mosaico oggi si è aggiunto il tassello dell'arresto del presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano (candidato alle Europee per il Ndc) per una questione di presunte pressioni per la nomina in un'Asl del Casertano.
    Un ciclone che arriva dopo quello di gennaio quando a tenere banco, per diverse settimane, è stata un'altra inchiesta, per presunte irregolarità, nell'Azienda sanitaria locale di Benevento. L'ex direttore amministrativo dell'Asl Felice Pisapia registrò nell'estate del 2012 alcuni colloqui, all'insaputa dei suoi interlocutori. In quella vicenda comparve, per alcune espressioni "pronunciate in un contesto privato", anche il nome di Nunzia De Girolamo, non indagata e all'epoca dei fatti, nel 2012, coordinatrice provinciale del Pdl. Nel pieno di quella bufera e nonostante alcun addebito le fosse stato mosso dai pm, De Girolamo, che intanto era passata al Nuovo Centro Destra, si dimise dalla carica di ministro dell'Agricoltura del governo presieduto da Enrico Letta.
    A novembre dello scorso anno, in un'altra inchiesta sugli appalti per la pulizia in alcune strutture sanitarie del Casertano, è stato arrestato, invece, il consigliere regionale del Pdl, Angelo Polverino, insieme ad altre 10 persone. Il processo è in corso.
    Una sanità, quella campana, che intanto, con la giunta regionale guidata da Stefano Caldoro, ha rimesso i conti in ordine, con un anno di anticipo rispetto ai tempi programmati.
    Un risanamento che ha richiesto anche sacrifici ai cittadini campani e grazie al quale ora lo stesso Caldoro chiede lo sblocco del turn over e una "più equa ripartizione del Fondo sanitario nazionale che - a giudizio dello stesso Caldoro - penalizza i cittadini della Campania". Anche nei pagamenti ai fornitori la Regione ha recuperato notevolmente: se nel dicembre del 2009 l'attesa era di 427 giorni, oggi si parla di 168 giorni che scenderanno a 100 entro il 30 giugno di quest'anno. Inoltre i livelli essenziali di assistenza - secondo i dati diffusi dalla Regione Campania - sono migliorati del 15 per cento nonostante nel sistema sanitario campano ci siano cinquemila unità in meno rispetto alla media nazionale.
   

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