La Corte d'assise di Palmi ha assolto dall'accusa di omicidio in concorso Berdj Domenico Musco, accusato dell'assassinio dello zio, il proprietario terriero di origini napoletane Livio Musco, di 74 anni, avvenuto nel marzo del 2013 nel palazzo di famiglia a Gioia Tauro.
Esecutore materiale dell'omicidio sarebbe stato Girolamo
Mazzaferro, morto quasi ottantenne successivamente per cause
naturali.
Movente dell'assassinio, eseguito con alcuni colpi di
pistola, sarebbe stata la mancata restituzione da parte di Livio
Musco di un prestito di ventimila euro ricevuto da Mazzaferro
Livio Musco era il figlio di Ettore, che dal 1952 al 1955 fu
direttore del Sifar e, dopo avere lasciato l'incarico, fondò la
rete clandestina "Stay behind", nota come Gladio.
La Corte d'assise di Palmi, presieduta da Francesco Petrone, ha
assolto Berdj Domenico Musco con formula piena accogliendo la
richiesta del suo difensore, l'avvocato Antonino Napoli, del
Foro di Palmi. A carico di Berdj Musco la Procura della
Repubblica di Palmi aveva ipotizzato una complicità
nell'assassinio di Musco in considerazione del fatto che lo stub
effettuato sull'imputato aveva dato esito positivo.
Gli elementi d'accusa a carico di Musco si sono però via via
affievoliti, anche in relazione all'assenza di un valido
movente, tanto che il pubblico ministero, a conclusione della
sua requisitoria, aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato.
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