PARIGI - La Francia ha dimostrato la sua capacità di "rispondere senza esitazione e con fermezza" all'Algeria, ma "ad un certo punto" dovrà riprendere il dialogo con Algeri "nell'interesse del popolo francese": lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, intervistato stamattina da radio France Inter. "Dico semplicemente che se vogliamo risultati per il popolo francese, dovremo tornare un giorno o l'altro a un dialogo franco, lucido ed esigente" con le autorità algerine, ha proseguito Barrot.
Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, ha deciso di espellere "dodici agenti in servizio nella rete consolare e diplomatica algerina in Francia" e di richiamare l'ambasciatore francese ad Algeri, Stéphane Romatet, per consultazioni in rappresaglia per analoghe espulsioni annunciate poche ore prima dall'Algeria. "Le autorità algerine si assumono la responsabilità del repentino deterioramento delle nostre relazioni bilaterali", ha affermato la presidenza francese in una nota, invitando Algeri a "dare prova di responsabilità" e a "riprendere il dialogo". L'espulsione, ordinata lunedì, di 12 diplomatici francesi di lasciare l'Algeria, alla uale ieri la Francia ha risposto, sarebbe stata a sua volta una rappresaglia all'arresto di 3 algerini in Francia, venerdì scorso, fra i quali un dipendente di uno dei consolati di Algeria in Francia, sono stati messi sotto inchiesta a Parigi per arresto, rapimento e sequestro a scopo terroristico. La vicenda riguarda l'oppositore algerino in esilio Amir Boukhors, un influencer che utilizza l'appellativo di Amir DZ. Già sabato, il ministero degli Esteri algerino aveva denunciato "le argomentazioni contorte e inventate" del ministero dell'interno francese, criticando le accuse "basate unicamente sul fatto che il cellulare dell'agente consolare accusato sarebbe stato individuato vicino all'indirizzo di casa dell'energumeno", cioè Amir Boukhors. (ANSAmed).
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