TUNISI - L'ufficio politico del Partito Desturiano Libero (Pdl) tunisino, ha annunciato in una nota sui propri canali social che "gli attivisti del partito hanno deciso di iniziare uno sciopero della fame a tempo indeterminato e un sit-in presso la sede centrale del partito a Tunisi, in solidarietà con la presidente del partito, Abir Moussi, in sciopero della fame dal 12 febbraio". Nel contempo invitano la presidente del partito a porre fine al suo sciopero della fame, elogiando "la solidarietà espressa da cittadini, personaggi nazionali, attori politici e gruppi della società civile nei confronti di Abir Moussi".
Da parte sua, Karim Krifa, membro del team di difesa, ha indicato che il trasferimento di Moussi venerdì scorso dal carcere civile femminile di La Manouba al carcere civile di Belli (governatorato di Nabeul) è stato effettuato "senza preavviso o notifica", precisando Moussi ha informato i suoi avvocati di essere stata trasferita domenica 16 febbraio all'ospedale Taher Maamouri di Nabeul, dove è stata sottoposta a visita medica "a seguito di atti di violenza contro di lei due giorni prima".
Krifa ha anche annunciato che il team di difesa intraprenderà un'azione legale contro l'amministrazione del carcere civile femminile di La Manouba "a causa della violenza subita da Abir Moussi durante il suo trasferimento".
Nella nota l'ufficio politico del Pdl ha spiegato che lo sciopero della fame collettivo e il sit-in sono stati decisi in risposta alla "violenza inflitta ad Abir Moussi dall'amministrazione del carcere civile femminile di La Manouba" e al suo "trasferimento arbitrario al carcere di Belli, Nabeul".
Oppositrice sia del presidente Kaïs Saied che del partito islamico Ennahdha, Moussi, avvocata ed ex deputata di 49 anni, è detenuta dal 3 ottobre 2023 con varie gravi accuse, tra cui quelle di "minaccia di eversione", per le quali rischia, in teoria, anche la pena capitale.
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