In una dichiarazione, Pedersen parla di "ripetute e intensificate escalation militari di Israele in Siria, compresi gli attacchi aerei che hanno causato vittime civili".
Secondo l'inviato Onu,
"tali azioni minano gli sforzi per costruire una nuova Siria in
pace con se stessa e la regione e destabilizzano la Siria in un
momento delicato".
Il commento di Pedersen segue le accuse rivolte da Damasco a
Israele di aver montato una mortale campagna di
destabilizzazione dopo un'ondata di attacchi su obiettivi
militari, tra cui un aeroporto, e un'incursione di terra che ha
ucciso 13 persone. Israele ha affermato di aver risposto al
fuoco di uomini armati durante un'operazione nella Siria
meridionale ed ha avvertito il presidente ad interim Ahmed
al-Sharaa (al-Jolani) che avrebbe dovuto affrontare gravi
conseguenze se la sua sicurezza fosse stata minacciata.
Israele ha condotto una vasta campagna di bombardamenti
contro le risorse militari siriane da quando i ribelli guidati
dagli islamisti hanno rovesciato il dittatore di lunga data
Bashar al-Assad alla fine dell'anno scorso. Ha anche condotto
incursioni via terra nella Siria meridionale nel tentativo di
tenere le forze del nuovo governo lontane dal confine.
Pedersen ha invitato Israele "a cessare questi attacchi che
potrebbero costituire gravi violazioni del diritto
internazionale e a rispettare la sovranità della Siria e gli
accordi esistenti, e anche a cessare le azioni unilaterali sul
campo". Ha esortato "tutte le parti a dare priorità alle
soluzioni diplomatiche e al dialogo per affrontare le
preoccupazioni sulla sicurezza e prevenire un'ulteriore
escalation". (ANSAmed).
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