La Tunisia non sottoscriverà "alcuna
azione legale contro l'entità occupante davanti alla Corte
internazionale di giustizia" poiché tale comportamento sarebbe
"un implicito riconoscimento di questa entità". Lo ha affermato
il ministero degli Esteri di Tunisi in un comunicato diffuso
all'indomani dell'appello lanciato da organizzazioni tunisine,
arabe e internazionali per sostenere l'azione intentata dal
Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia contro
Israele. Il ministero ha aggiunto che la Tunisia farà parte
della "lista dei Paesi che presenteranno difese orali davanti
alla Corte internazionale di giustizia", nel quadro del parere
consultivo richiesto dall'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite, sulle conseguenze giuridiche derivanti dalla persistente
violazione da parte dell'entità occupante del diritto del popolo
palestinese all'autodeterminazione, dalla sua occupazione, dalla
sua continua colonizzazione e annessione dei territori
palestinesi occupati, misure volte a modificare la composizione
demografica, il carattere e lo status della città santa di
Gerusalemme, nonché l'impatto delle politiche e delle pratiche
di detta entità sullo status giuridico dell'occupazione". Una
decisione che "risponde alle istruzioni del presidente della
Repubblica Kaïs Saïed", si legge nel comunicato in cui il
dipartimento precisa che il plaidover della Tunisia sarà
preparato "da una delle autorità nazionali in materia di diritto
internazionale", senza comunicarne l'identità. "Nella sua azione
di advocacy, la Tunisia si sforzerà di denunciare
l'illegittimità internazionale dell'entità occupante e la sua
flagrante violazione dei patti e dei principi fondamentali del
diritto internazionale".
La Tunisia "spera che il parere consultivo che sarà reso
dalla Corte Internazionale di Giustizia riesca a smascherare il
volto usurpatore e coloniale dell'entità occupante davanti alla
comunità internazionale, come è avvenuto con il parere
consultivo della Corte sul muro di separazione, nel luglio
2004", si legge nel comunicato". Le udienze per le presentazioni
orali inizieranno il 19 febbraio 2024, presso la sede della
Corte internazionale di giustizia, secondo la stessa fonte.
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