"La Tunisia non sarà né un luogo di transito né una base per i migranti irregolari", ha ribadito Nouri, sottolineando "l'approccio globale adottato dal Paese per affrontare l'immigrazione irregolare in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani, nonostante le falsità e le voci che hanno preso la forma di campagne maligne volte a nascondere gli sforzi compiuti per fornire protezione, alloggio e assistenza a questi migranti". "La soluzione deve essere umanitaria collettiva", ha affermato Nouri, evidenziando la necessità di porre fine al fenomeno della migrazione irregolare, affrontarne le cause profonde e raddoppiare gli sforzi internazionali e regionali per combattere il crimine della tratta di esseri umani. Il ministro tunisino ha chiesto alla direttrice dell'Oim di accelerare il programma di rimpatrio volontario per i migranti irregolari al fine di limitarne le ripercussioni sulla sicurezza, economiche e sociali.
Il ministero tunisino sta lavorando, nell'ambito del suo mandato, per superare eventuali difficoltà rispondendo positivamente alle richieste dell'ufficio tunisino dell'Oim. Da parte sua, Amy Pope ha elogiato il proficuo incontro con il presidente tunisino Kais Saied, l'approccio della Tunisia alla migrazione irregolare e i progressi compiuti nel rimpatrio volontario dei migranti e si è impegnata a intensificare le campagne di sensibilizzazione tra i migranti irregolari per incoraggiarli a tornare volontariamente nei loro Paesi d'origine, lavorando al contempo per affrontare le cause profonde del fenomeno sostenendo lo sviluppo nei paesi di origine. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA