NAPOLI - Le conseguenze geopolitiche e socio-economiche della guerra Russia-Ucraina nell'area mediterranea sono al centro del Mediterranean Economies 2023, versione internazionale del Rapporto sulle economie del Mediterraneo, curato dall'Istituto di studi sul Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ed edito da Il Mulino.
Il rapporto è stato presentato oggi a Napoli presso il Circolo ufficiali della Marina militare.
L'analisi evidenzia come dopo la pandemia, nel 2022 e nel 2023 le sfide con cui si è dovuta confrontare l'economia sono state: un "significativo" aumento dell'inflazione e il conflitto russo-ucraino.
"Questi shock - ha osservato Giovanni Canitano, tra i curatori del rapporto - hanno avuto effetti negativi significativi sulle prospettive di crescita economica globale, sebbene l'impatto sia stato disomogeneo con notevoli variazioni soprattutto tra i Paesi mediterranei".
Il rapporto evidenzia come la ripresa è stata danneggiata dalla guerra, che ha ridotto il rimbalzo nel 2022 dei Paesi del Sud Mediterraneo cresciuti in media al 3,7% rispetto ai Paesi Euro Mediterranei cresciuti invece al 4,6%. In particolare, la guerra ha acceso l'inflazione attraverso il prezzo degli energetici: tra il 2021 e il 2022 l'inflazione nei Paesi Euro Mediterranei è balzata di più di 7 punti percentuali in media, dall'1,68% al 7,9%. Un conflitto, quello russo-ucraino, che, evidenzia Salvatore Capasso, curatore del volume, "rischia di produrre effetti sulla crescita di lungo periodo nell'area Med e gli alti tassi dovuti alle politiche monetarie restrittive e l'incertezza hanno ulteriormente ridotto gli investimenti in tutta l'area Med".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA