TUNISI - Sono stati 26 i casi di femminicidio segnalati in Tunisia nel 2024, in 16 diversi governatorati del Paese. Lo ha annunciato l'Ong tunisina Aswat Nissa nel suo rapporto annuale presentato in occasione di una conferenza regionale sui femminicidi in Tunisia, Marocco e Algeria. Nel 2023 i casi segnalati erano stati 25, in 11 governatorati, ha ricordato il responsabile dell'unità di ricerca di Aswat Nissa, Ahmed Mokadem, durante la conferenza.
La fascia d'età più esposta al femminicidio va dai 26 ai 35 anni (28%). Su 26 femminicidi nel 2024, 13 donne sono state uccise dai propri mariti, 3 dai loro genitori, 4 dai loro parenti e 5 da persone non della famiglia. La ;;maggior parte dei femminicidi nel 2024 è avvenuta in spazi privati, "con l'intento di occultare il reato", mentre una percentuale minore in luoghi pubblici, ha precisato Mokadem.
"Il femminicidio è spesso il risultato di ripetuti episodi di violenza, poiché la maggior parte degli esami medici ha mostrato tracce di tortura e mutilazione degli arti", ha proseguito Mokadem chiedendo l'istituzione di una commissione all'interno del Ministero della Famiglia, delle Donne, dell'Infanzia e degli Anziani, incaricata di valutare la politica nazionale di lotta alla violenza e al femminicidio e di organizzare campagne di sensibilizzazione nazionali con la partecipazione dei diversi ministeri competenti ai sensi della Legge organica n. 58 del 2017 sulla lotta contro tutte le forme di violenza contro le donne. Aswat Nissa ha chiesto inoltre l'adozione dell'"indicatore di valutazione del rischio" da parte della brigata specializzata nella lotta alla violenza contro le donne e del giudice di famiglia.
A margine della conferenza la sociologa Fethia Saidi ha ricordato alla Tap che il femminicidio non è legalmente riconosciuto come "reato di genere" dal codice penale tunisino. "Questa lacuna giuridica ostacola l'attuazione di procedure giudiziarie e misure preventive per contrastare il fenomeno", ha affermato.
Per quanto riguarda l'Algeria i casi segnalati nel 2024 sono stati 25, mentre per il Marocco 27. Secondo le ong dei tre paesi partecipanti gli omicidi di donne in Tunisia, Algeria e Marocco non sono incidenti individuali, ma l'indicazione di un sistema sociale che legalizza la violenza sulle donne. E i numeri registrati fanno paura ma riflettono solo una piccola parte della verità. La lotta alla violenza sulle donne è una priorità politica, giudiziaria e comunitaria, hanno sottolineato le Ong.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA