Il nodo della competitività del
nostro paese e dell'Europa non si scioglie fermando il cammino
verso la transizione ecologico. Ne è convinto Paolo Gentiloni,
intervenuto all'evento inaugurale del Festival dello sviluppo
sostenibile dell'ASviS 2025.
"Penso che per un paese come l'Italia sia un errore dire che noi
risolviamo i problemi della competitività della nostre imprese
accantonando questa storia della transizione climatica".
Questo, ha poi detto Gentiloni: " non vuol dire, non essere
consapevoli delle correzioni che sono necessarie e non vuol dire
essere non essere consapevoli degli errori che i sostenitori
della transizione climatica hanno fatto, in primo luogo in modo
clamoroso, il governo tedesco".
Per Gentiloni è fondamentale dire che essere all'avanguardia
nella tranisizione costituisce un vantaggio competitivo per
l'Europa e per la nostra economia e per le nostre imprese.
"Ciò non significa negare che si debbano correggere e rendere
più flessibili, adeguare alcune delle decisioni che sono state
prese. Io ho fiducia che questa sia la linea sulla quale si
muoverà La Commissione Europea". La direzione quindi, ha
ribadito Gentiloni, deve essere quella di correggere, ma non
cancellare, di adattare, ma non rinunciare". " Dobbiamo essere
consapevoli del fatto che dire che ci fermiamo non aiuta.
Renderà solo meno competitive quelle aziende italiane che
sull'economia circolare e su altri aspetti della transizione
climatica sono all'avanguardia in Europa, nel mondo su quelle
dobbiamo investire".
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