/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Premiato sopravvissuto a strage S.Miniato, vive a Spoltore

Premiato sopravvissuto a strage S.Miniato, vive a Spoltore

Enrico Guerra aveva 3 anni e perse padre, ora cittadino onorario

SPOLTORE, 22 agosto 2023, 16:33

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sopravvissuto quando aveva 3 anni alla strage del duomo di San Miniato (Pisa) sul finire della II Guerra mondiale, Enrico Guerra, oggi 83enne, ex bibliotecario e scrittore che vive a Spoltore (Pescara), è stato insignito della cittadinanza onoraria dal Comune toscano dove il 22 luglio 1944 fu coinvolto nel tragico avvenimento bellico che costò, sotto i suoi occhi, la vita al padre, Ugo Guerra, e ad altri 54 civili.
    Quel giorno di 79 anni fa, un ordigno colpì la chiesa dove la sua famiglia ed un migliaio di pisani erano rifugiati per scampare alle tensioni militari generate dall'avanzata dell'esercito degli alleati statunitensi dalla Sicilia, ed il contemporaneo arretramento delle truppe tedesche.
    "L'obice sparato in aria entrò nel campanile della cattedrale dove eravamo nascosti e rimbalzò proprio sulla colonna dietro la quale eravamo noi, uccidendo così mio padre, a 33 anni", ricorda il figlio Enrico Guerra.
    Sottotenente, presidente della Gil (Gioventù italiana del littorio) e professore di educazione fisica, il padre, Ugo, aveva partecipato a tutte le campagne belliche dal '39 e in quel periodo era in licenza a Pisa per aver contratto la malaria in guerra, quando perì da civile, in quella circostanza così fortuita, sotto gli occhi della moglie di Pescara e ai figli.
    "Ho utilizzato sin da ragazzino la scrittura per elaborare il mio vissuto", commenta Enrico. Il testimone della strage è autore infatti, tra gli altri volumi, di "La panchina postale e altri racconti" (Ses.eCu., 2014, pp. 120, euro 8) una raccolta che contiene "Il rosone di guerra", lo scritto autobiografico in cui ripercorre le circostanze dell'eccidio, la cui responsabilità nel dopoguerra fu imputata all'esercito tedesco, fino a quando gli studi hanno rivelato trattarsi di un ordigno statunitense che colpì accidentalmente la chiesa.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza