Incoraggiare accordi bilaterali
tra l'Italia e la Macedonia del Nord, per incentivare non solo
la produzione e lo scambio, ma anche la formazione del personale
e "l'integrazione attraverso l'economia".
Questo l'auspicio espresso da Vesel Memedi, ambasciatore
della Repubblica della Macedonia del Nord, all'Aquila per un
confronto con la comunità locale. Un'iniziativa promossa
dall'associazione culturale Rilindja a palazzo Fibbioni, alla
presenza dell'assessore all'Immigrazione del Comune dell'Aquila,
Manuela Tursini, nonché del presidente territoriale aquilano
Confartigianato Chieti-L'Aquila Angelo Taffo.
La comunità macedone presente nel capoluogo di regione
abruzzese è molto numerosa, con oltre 700 residenti, ed è ben
integrata con 300 partite iva e 250 posti di lavoro creati, con
un fatturato consuntivo annuo del 2021 di 13 milioni di euro e
un fatturato dell'anno in corso pari a circa 22 milioni di euro.
"Un esempio di integrazione", riferisce il presidente
dell'associazione Abdula 'Duli' Salihi,"lo si trova nella
collettività dallo status macedone, approdata in città a fine
anni '80. Oggi con la sua terza generazione, rappresenta la
comunità non appartenente all'Unione Europea più numerosa".
"Nel 2030 - ha detto l'ambasciatore Memedi - saranno
trent'anni di accordi bilaterali tra Italia e Macedonia del Nord
e nel 2019 l'Italia è risultata al sesto posto come Paese di
interscambio commerciale, con un fatturato complessivo di 920
milioni. Si può superare il miliardo. Per questo motivo - ha
concluso - bisogna incoraggiare accordi tra le imprese e i
professionisti dei due Paesi".
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