"Per effetto delle chiusure dei ristoranti, prima a marzo, poi in questi giorni con l'orario ridotto dall'ultimo Dpcm, tutti i pastifici hanno avuto un incremento: la cosa più semplice da fare è cucinare un piatto di pasta, quindi la crescita è stata quasi automatica per noi, non forte in Italia, ma soprattutto all'estero.
In Italia abbiamo recuperato nel dettaglio quello che abbiamo perso con la ristorazione, però all'estero l'ondata di Covid nei vari Paesi (Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti) ha tirato sia per noi che per altre aziende del comparto pasta".
A spiegare le
ragioni dell'incremento previsionale di fatturato 2020 di quasi
il 10% è il presidente di Rustichella d'Abruzzo, azienda
abruzzese di pasta artigianale, Gianluigi Peduzzi.
"Da una parte, se andiamo ad analizzare, sono cresciute le
aziende che erano anche leggermente organizzate ad affrontare la
crescita - spiega il presidente all'ANSA - nel senso che se noi
abbiamo avuto un picco di ordini in un periodo dell'anno eravamo
anche pronti a poter spingere sull'acceleratore la produzione e
soddisfare gli ordini, cosa che qualcuno che è meno organizzato
non ha fatto. Se in alcuni mesi siamo stati in grado di
aumentare la produzione del 35% è anche perché avevamo fatto
delle operazioni di investimento, come il nuovo pastificio di
Pianella, che ci hanno permesso di soddisfare la richiesta. La
crescita che abbiamo avuto è dovuta in particolare
all'organizzazione: quando c'è stato il lockdown pensavamo ad
una contrazione dei consumi, e invece già dalla seconda
settimana le cose sono cambiate e ci siamo da subito attrezzati
perché avevamo capito che il trend non era quello del ribasso,
ma del rialzo".
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