Il primo contatto fra Guglielmo Marconi e la Santa Sede avvenne durante il pontificato di Benedetto XV, che voleva costruire una stazione radio trasmittente in Vaticano.
Lo ricorda monsignor Dario Edoardo Viganò, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione presso l'Università Telematica Internazionale UniNettuno, presidente della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo e vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, nel suo intervento a margine dell'inaugurazione della mostra 'Guglielmo Marconi.
Prove di
Trasmissione' presso la sede di Radio Rai in Via Asiago 10 a
Roma per celebrare i 70 anni dalla nascita della televisione e i
100 anni della radio.
Viganò ha ricostruito la storia degli inizi della Radio
Vaticana con un focus sul rapporto tra l'inventore della radio e
le istituzioni della Santa Sede sulla base di alcune
dichiarazioni della primogenita di Marconi, Degna. Nel 1918 - ha
raccontato il presule - l'allora Segretario di Stato, il
cardinale Pietro Gasparri, su mandato Benedetto XV, si recò in
visita nell'abitazione romana di Marconi (villa Sforza-Cesarini,
sul Gianicolo) proprio per discutere della possibile
installazione di una stazione radio in Vaticano. Il progetto si
concretizzò più tardi sotto il pontificato di Pio XI. "Il 24
novembre 1926 Marconi fu ricevuto in udienza da Papa Ratti",
precisa ancora Viganò che richiama diversi dettagli a cominciare
dal sopralluogo all'interno dei giardini vaticani, avvenuto in
seguito ad un altro incontro con Pio XI datato 11 giugno 1929, a
pochi giorni dalla ratifica dei Patti Lateranensi.
Il 12 febbraio 1931 ci fu l'inaugurazione tecnica delle
trasmissioni in onda corta della Radio Vaticana, con il
messaggio papale, che avvenne presso la stazione trasmittente
nei giardini vaticani. Tuttavia - ha sottolineato Viganò - la
cerimonia ufficiale si tenne nella Casina Pio IV sede della
Pontificia Accademia delle Scienze. E in quella occasione, con
il placet di Papa Ratti, Marconi venne accolto quale socio
dell'Accademia stessa guidata a partire dal 1921 dal gesuita
Giuseppe Gianfranceschi.
Viganò ha richiamato un altro particolare relativo agli anni
successivi, che furono segnati dai miglioramenti tecnici
apportati sempre da Marconi. Il 26 aprile 1932, presso la
trasmittente vaticana, iniziarono le prove del sistema
radiotelefonico a onde ultracorte (microonde) di 50 cm (600 MHz)
sulla terraferma. L'11 febbraio 1933, grazie a questo primo
apparecchio radio telefonico mai costruito, Pio XI dalla sua
residenza estiva di Castel Gandolfo riuscì a parlare con Marconi
che si trovava a Roma, senza dover utilizzare i sistemi di
comunicazione dello Stato italiano. Marconi, inoltre, predispose
anche la riorganizzazione e l'adeguamento tecnologico del lavoro
della Segreteria di Stato dove fu realizzata un'efficiente rete
telefonica.
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