(di Fausto Gasparroni)
La guerra in Ucraina 'rivoluziona'
anche l'agenda dell'annuale summit Italia-Santa Sede per la
ricorrenza dei Patti Lateranensi, normalmente dedicato a fare il
punto sullo stato di attuazione e di 'salute' dei temi
concordatari. Il conflitto divampato con l'invasione russa, con
"l'estrema preoccupazione" che ha generato, l'ha fatta da
padrone, infatti, nella discussione dell'incontro bilaterale tra
le due delegazioni, guidate rispettivamente dal presidente del
Consiglio Mario Draghi e dal cardinale segretario di Stato
Pietro Parolin, insieme al corollario della necessaria
protezione dei profughi. Altri temi trattati, la crisi in Libano
ed anche il prossimo Giubileo del 2025.
"Confermo che nel corso dell'incontro di oggi pomeriggio
particolare attenzione è stata data alla situazione
internazionale, con riferimento anzitutto alla guerra in
Ucraina, fonte di estrema preoccupazione, e alla crisi in
Libano", ha dichiarato ai giornalisti il direttore della Sala
stampa vaticana, Matteo Bruni.
In tal senso, ha proseguito, "si è sottolineata anche la
necessità di uno sforzo condiviso per rendere più umane le
condizioni di vita dei migranti, particolarmente di coloro che
fuggono dalla guerra, anche tramite specifici interventi presso
le nazioni di transito o che accolgono rifugiati". "Tra i vari
temi trattati, infine - ha aggiunto il portavoce della Santa
Sede -, ci si è soffermati sul prossimo Giubileo del 2025, con
l'attivazione di percorsi e servizi in tutta Italia, in
collaborazione con la Cei e il Vicariato di Roma, per quanti da
pellegrini vorranno raggiungere le basiliche papali nella
Capitale".
Dopo la sessione inter-governativa, l'incontro a Palazzo
Borromeo, Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, anche
quest'anno senza il tradizionale ricevimento a causa del Covid,
è culminato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio
Mattarella e in un clima di grande cordialità nel vero e proprio
evento celebrativo per il 93/o anniversario dei Patti
Lateranensi e il 38/o dell'Accordo di modifica del Concordato.
Si trattava della prima 'bilaterale' organizzata dal nuovo
ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto,
insediatosi proprio nelle ultime settimane.
Tra i presenti, nella delegazione del governo italiano, i
ministri degli esteri Luigi Di Maio, del Lavoro Andrea Orlando,
dell'Istruzione Patrizio Bianchi, per le Disabilità Erika
Stefani. E nella delegazione vaticana, il presidente della Cei,
cardinale Gualtiero Bassetti, il sostituto per gli Affari
generali mons. Edgar Pena Parra, il segretario per i Rapporti
con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher.
Del prossimo Giubileo si è parlato anche in una 'lectio
magistralis' tenuta alla Link Campus University dall'arcivescovo
Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la
Nuova evangelizzazione, incaricato dal Papa di organizzare
l'Anno Santo del 2025 sul tema "Pellegrini di speranza".
"Inutile negare che il prossimo Giubileo porterà con sé
l'esperienza limitatrice della pandemia che per due anni ha
imposto dei ritmi particolari alla vita delle singole persone e
dei popoli - ha sottolineato Fisichella, presente anche il
sindaco di Roma Roberto Gualtieri -. E in questi giorni,
quell'esperienza si aggrava con la violenza della guerra sotto
casa. Tutti abbiamo sperimentato la fragilità, perché il Covid
ha fatto irruzione in maniera inaspettata. E ora nessuno si
sente al sicuro sotto lo spettro di una nuova inaspettata
guerra". Ma "nella Lettera che Papa Francesco mi ha indirizzato
per offrire alcune linee orientative per la preparazione del
prossimo Giubileo, sono presenti tematiche che tendono a fare
della speranza il cuore pulsante del prossimo Giubileo", ha
aggiunto.
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