Si è svolto oggi, venerdì 21
febbraio, il tavolo sull'offerta formativa convocato
dall'assessore all'Istruzione Fabio Barcaioli, per avviare un
progetto di condivisione con uffici regionali, Anci, Province di
Terni e Perugia e le organizzazioni sindacali del comparto
scolastico. Al centro dell'incontro le iscrizioni delle prime
classi per l'anno 25/26 e il dimensionamento.
"Il calo delle nascite e il progressivo spopolamento di
alcune aree della regione - ha spiegato l'assessore Barcaioli -
stanno incidendo in modo significativo sulle iscrizioni nelle
scuole e in particolare sulle prime classi. Dobbiamo trovare una
forma di collaborazione poiché l'analisi dei dati evidenzia una
forte criticità, con una percentuale significativa di prime
classi che non raggiungono il numero minimo di iscritti per
essere avviate: il 15,4% per la scuola dell'infanzia (18
iscritti minimi), il 40,7% per la scuola primaria (15 iscritti
minimi), il 26,3% per la scuola secondaria di primo grado (18
iscritti minimi) e il 36,5% per la scuola secondaria di secondo
grado (27 iscritti minimi)".
Di fronte a questo scenario - riferisce un comunicato della
Regione - sono state avanzate diverse proposte volte a garantire
un'offerta formativa omogenea e sostenibile, tra cui il tempo
pieno in tutte le scuole d'infanzia e primarie, la
ridistribuzione degli iscritti tra classi e plessi, la
"specializzazione" degli istituti scolastici e il rafforzamento
del ruolo della scuola come presidio culturale e sociale nei
territori, anche esportando progetti come quello romano di
"scuole aperte".
"Oggi abbiamo avviato un confronto costruttivo per
individuare soluzioni condivise che permettano di mantenere vive
le nostre scuole, valorizzandole come centri di aggregazione e
crescita per le comunità locali - ha detto l'assessore -
Lavorare insieme a sindaci, dirigenti scolastici, rappresentanti
sindacali e all'Ufficio scolastico regionale è fondamentale per
trovare risposte concrete che scongiurino la chiusura dei plessi
scolastici e garantiscano ai nostri ragazzi un'istruzione di
qualità".
Nei successivi interventi, è emersa la necessità di un
approccio strutturato che affianchi alle misure organizzative un
ripensamento complessivo dell'offerta formativa, anche
attraverso un potenziamento dei servizi per le famiglie, il
miglioramento dell'orientamento scolastico e investimenti per
rendere gli istituti più attrattivi. Il tavolo di lavoro
proseguirà coinvolgendo le dodici zone sociali dell'Umbria.
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