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In evidenza
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È lunga la fila nel cortile di
Palazzo Reale perché tante persone hanno voluto rendere omaggio
a Oliviero Toscani, che Milano ricorda dopo la sua morte con
l'evento Viva Oliviero, lo stesso nome della mostra che la città
gli aveva dedicato nel 2022. Per l'occasione sono state esposte
le immagini più significative della sua carriera, insieme a
quattro set fotografici pensati per realizzare ritratti al
pubblico presente che entreranno a far parte di "Razza Umana",
il progetto che dal 2007 ha raccolto oltre 10mila immagini. In
uno di questi set a fare gli scatti è uno dei figli di Toscani,
Rocco, che ha ritratto anche il sindaco Beppe Sala arrivato a
omaggiare l'artista. Un momento di commemorazione si è tenuto
nella sala delle otto colonne, a cui hanno partecipato oltre
alle istituzioni, la famiglia con la moglie e i figli dei due
matrimoni, i suoi allievi di fotografia. "Ti ho sempre descritto
come il sole, maestro indiscusso della luce e della vita - ha
detto la figlia Lola -, potente, scomodo, bellissimo e
necessario. Sei stato instancabile, lavorando senza sosta
imponendo la tua presenza e ridefinendo il modo in cui vediamo
mondo. Usando amore, bellezza e semplicità ci hai insegnato cosa
è l'impegno, la speranza, il futuro e tanto altro ancora".
"Oliviero ci metteva la faccia e questo ce lo ha fatto amare, ha
saputo essere divisivo e fastidioso ma ha portato avanti la sua
cultura" ha riconosciuto Sala. "È confortante vedere questa
Milano che si raccoglie e testimonia un suo credo - ha aggiunto
-, noi siamo qua per affetto ma anche perché crediamo alle cose
che Oliviero ha fatto e a un certo modo di vedere la società".
Anche l'assessore alla Cultura del Comune Tommaso Sacchi lo ha
ricordato: "è stato un cavallo pazzo dell'arte e della
fotografia e della comunicazione, era l'opposto di un pazzo però
- ha detto -. Un genio creativo che ha saputo usare la follia
delle scelte dirompenti come un mezzo per andare dritti al
punto, arrivando a un obiettivo etico e necessario". Tra gli
amici del fotografo che hanno preso la parola anche Marco
Cappato che ha ricordato come con Oliviero Toscani avevano
organizzato una mostra al Parlamento europeo con le foto dei
prigionieri politici cubani, "che aveva voluto appendere al
soffitto così che ti guardavano da tutte le prospettive". "Ciao
Oliviero - ha aggiunto -, non avevi paura di sputtanarti con le
cause che ti avrebbero portato tutto tranne che cose buone".
Presente al momento di ricordo anche Stefano Boeri. "Mi diceva
'uè Boeri ma cosa fai l'assessore che non sei capace non sai
cosa è la politica' - ha ricordato -. Ha occupato un pezzo degli
uffici dell'assessorato alla Cultura e voleva fare una scuola
popolare di fotografia. Forse può essere un progetto da fare
insieme, lui ha lasciato segni di intelligenza e generosità. Ed
era uno straordinario Radicale".
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