"Dovrebbe esserci, sì". Così il
ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha risposto ai
giornalisti che gli chiedevano se nel consiglio dei ministri
previsto domani ci sarà l'atteso decreto correttivo sugli
acconti Irpef promesso nelle scorse settimane dal governo.
L'intervento dovrebbe consentire l'applicazione, anziché dei
quattro scaglioni, delle nuove tre aliquote del 2025 per la
determinazione dell'acconto.
"Per quanto riguarda l'aspettativa
vita, l'ho già detto pubblicamente: chiaramente questa è una
delle cose che vogliamo fare, in termini programmatici, di
sterilizzare incremento di tre mesi sui 67 anni e sull'età
pensionabile dell'anzianità, consideriamo il sistema in Europa
uno dei più tra virgolette performanti", aggiunge Giorgetti
rispondendo in audizione. Ai
parlamentari che lo invitano a farlo in fretta, il ministro
replica: "Per adesso non c'è ancora il decreto per
incrementarlo, quindi finché non c'è, non c'è fretta. Magni sta
tranquillo", dice rivolgendosi al senatore di Avs.
"Il notevole miglioramento della
finanza pubblica nel 2024 descritto nel Documento che ho
presentato quest'oggi rappresenta una solida base a fronte
dell'incertezza delle prospettive
economiche", dice Giorgetti. "Abbiamo davanti a noi sfide sempre
più
complesse che richiedono prudenza, decisioni ponderate e
strategie condivise a livello europeo. L'Italia - ha detto -
continuerà ad operare in maniera credibile e saprà affrontare al
meglio il difficile contesto, continuando a difendere la
solidità dei suoi conti e a fornire il necessario sostegno al
sistema economico e sociale".
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