Tra le sfide attuali più avvincenti
nel campo della fisica c'è, senz'altro, quella della fusione
nucleare. Un ambito a cui inoltre l'Italia, in tempi recenti, ha
riservato un'attenzione crescente e sempre più consistente,
soprattutto per le potenzialità di questo tipo di reazione come
"fonte di energia pulita, sicura, abbondante e sostenibile".
Proprio al "processo che mantiene le stelle accese" l'ambasciata
italiana a Madrid ha dedicato un evento ad hoc in avvicinamento
alla Giornata della ricerca italiana nel mondo (22 aprile).
L'iniziativa, tenutasi nel pomeriggio di ieri, ha contato sulla
partecipazione di diversi tra i massimi esperti in materia
italiani e spagnoli, con interventi volti a illustrare lo stato
attuale della ricerca nel settore, esempi di progetti
internazionali significativi e prospettive future.
L'evento, suddiviso in tre panel e moderato dall'addetto
scientifico dell'ambasciata, Sergio Scopetta, è stato introdotto
dall'ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi. "A medio termine,
la fusione nucleare può diventare una soluzione per limitare in
modo sostanziale gli effetti del cambiamento climatico che così
tanto affligge i nostri due Paesi", ha sostenuto, evidenziando
anche "il grande impegno che Italia e in Spagna stanno
investendo in progetti non solo multilaterali, ma anche
bilaterali". Tra le mosse più significative c'è, ad esempio, "la
menzione esplicita della fusione nucleare" in un recente
protocollo di intesa sulla ricerca di base, oltre che "il forte
interesse italiano" per un laboratorio internazionale in
costruzione a Granada.
Buccino Grimaldi ha anche ricordato due personalità italiane
di spicco nel campo della ricerca sulla fusione: Francesco
Romanelli (presente all'evento di Madrid), oggi presidente del
consorzio Dtt dopo aver "diretto per molti anni il più grande
esperimento di fusione a confinamento magnetico al mondo, Jet",
e Pietro Barabaschi, "che oggi dirige in Francia la costruzione
di Iter, il grande reattore internazionale erede di Jet".
Inoltre, ha ringraziato gli enti pubblici di ricerca spagnoli
collaboratori, rappresentati da Yolanda Benito (Ciemat) e
Inmaculada Figueroa (Ministero della Scienza).
Gli altri partecipanti alla giornata sono stati Paola
Batistoni (Enea), Carlos Hidalgo (Ciemat), Pedro Velarde, (UpM),
Ángel Ibarra (Ifmif-Dones), Francesca Ferrazza (Eni), Ana Belén
del Cerro, (Cdti), Marc Lachaise (Fusion for Energy), Stefano
Fabris (Cnr) e Diego Bettoni (Infn). Tra i concetti più
sottolineati, ci sono stati "l'importanza della cooperazione
bilaterale Italia-Spagna", la necessità di "attrarre nuovo
talenti" e "l'accordo su un nuovo paradigma operativo, quello di
includere l'industria fin dalla fase progettuale delle
iniziative".
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