Hanno aperto il fuoco per le strade del Kashmir indiano, massacrando decine di turisti a Baisaran, alla periferia della nota località di Pahalgam, una cittadina dell'Himalaya spesso descritta come la 'Svizzera dell'India'. Un attacco terroristico in pieno stile, riferiscono i media locali, che ha causato almeno 28 morti, alcuni dei quali stranieri e decine di feriti, per mano di un commando con almeno tre uomini abbigliati con uniformi militari che hanno operato nella tormentata regione a maggioranza musulmana amministrata da New Delhi e contesa con Islamabad.
La polizia e le agenzie di sicurezza indiane non hanno confermato la presenza di cittadini italiani fra le vittime dell'attacco terroristico in Kashmir contro un gruppo di turisti, e gli stessi media indiani che avevano avanzato questa ipotesi hanno corretto le loro informazioni, ha reso noto la Farnesina sottolineando che il Ministero degli Affari Esteri e l'ambasciata d'Italia in India in queste ore sono ancora in contatto con le autorità indiane: "Rimaniamo in contatto con le autorità indiane per ogni possibile aggiornamento ed evoluzione in vista di un bilancio definitivo che non è stato ancora formalizzato"
Per la polizia locale quanto accaduto è il "peggiore attacco ai civili negli ultimi anni". A rivendicare l'azione violenta è stato il Fronte di resistenza (Trf), ritenuto un gruppo ombra della formazione armata indipendentista islamista kashmira Lashkar-e-Taiba, secondo quanto hanno riferito a News18 fonti dell'intelligence ad alto livello. I ribelli della regione contesa sono impegnati in un'insurrezione dal 1989: chiedono l'indipendenza o l'unione con il Pakistan.
Il pascolo alpino, raggiungibile solo a piedi o a cavallo, è un luogo di picnic popolare tra la gente del posto e i visitatori provenienti da tutta l'India. I sopravvissuti della strage, citati dai canali televisivi indiani, hanno raccontato che gli aggressori avevano preteso di conoscere la religione dei turisti prima di aprire il fuoco, sostenendo che alcuni non erano musulmani.
Le forze della sicurezza sono intervenute poco dopo l'attacco e hanno lanciato una massiccia operazione antiterrorismo per dare la caccia agli aggressori. I video delle conseguenze dell'attacco mostravano persone immobili e insanguinate sedute a terra.
Il primo ministro del Jammu e Kashmir, Omar Abdullah, ha condannato i fatti di sangue, definendoli un "abominio".
Personalità di tutti i partiti politici si sono unite nel condannare l'atroce attacco terroristico. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha telefonato al ministro degli Interni Amit Shah per fare il punto sulla situazione, mentre si trovava in Arabia Saudita per una visita, promettendo che "i responsabili di questo atto atroce saranno assicurati alla giustizia". Modi ha poi interrotto la sua missione per rientrare in patria.
L'incidente è avvenuto mentre il vicepresidente statunitense J.D. Vance, che ha espresso le sue condoglianze per le vittime, era in una visita di quattro giorni in India. Il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua vicinanza a New Delhi e ha definito l'attacco "profondamente inquietante".
"Sono profondamente addolorata per l'attacco terroristico, che ha causato numerose vittime. L'Italia esprime vicinanza alle famiglie colpite, ai feriti, al Governo e a tutto il popolo indiano", ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.
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