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Cremlino, telefonata Putin-Trump tra le 14 e le 16

Cremlino, telefonata Putin-Trump tra le 14 e le 16

'Discuteranno di Ucraina e rapporti bilaterali'. Kiev, 'Mosca accetti la tregua senza condizioni'. Media, 'Putin chiede lo stop dell'invio di armi a Kiev durante la tregua'

WASHINGTON, 18 marzo 2025, 15:41

Benedetta Guerrera

ANSACheck
Putin e Trump © ANSA/EPA

Putin e Trump © ANSA/EPA

La telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump è prevista oggi tra le 16 e le 18 ora di Mosca, quindi tra le 14 e le 16 italiane: lo afferma il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalle agenzie russe.

"I leader parleranno quanto riterranno opportuno", ha detto Peskov, aggiungendo che il Cremlino sceglierà dopo il formato per annunciare i risultati della conversazione telefonica "in base ai risultati della conversazione", riporta la Tass.

Il Cremlino afferma che i presidenti di Russia e Usa, Vladimir Putin e Donald Trump, discuteranno "dell'ulteriore normalizzazione delle relazioni bilaterali" tra i due Paesi e "di una soluzione" al conflitto russo-ucraino nella conversazione telefonica in programma oggi.

Il presidente russo Vladimir Putin chiede la sospensione di tutte le consegne di armi all'Ucraina durante un cessate il fuoco proposto dal presidente statunitense Donald Trump: lo scrive l'agenzia di stampa Bloomberg, che cita persone a conoscenza della questione. A poche ore dall'attesa telefonata tra i due leader, due delle fonti hanno affermato che se da una parte la Russia vuole lo stop a tutte le consegne di armi all'Ucraina, il suo obiettivo minimo è la sospensione degli aiuti militari da parte degli Stati Uniti.

   Il leader russo, che ha incontrato un inviato di Trump la scorsa settimana, ha reso l'interruzione delle forniture di armi un prerequisito per la firma del cessate il fuoco, hanno affermato un alto funzionario europeo e tre persone a Mosca a conoscenza della posizione russa. Né il portavoce de Cremlino, né Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca hanno risposto a richieste di commento. L'alto funzionario europeo ha aggiunto che l'Europa è estremamente riluttante ad accettare la richiesta della Russia di bloccare le consegne di armi all'Ucraina da parte dei suoi alleati durante qualsiasi tregua. Ciò rischierebbe una situazione in cui la Russia sarebbe in grado di riarmarsi durante una cessazione delle ostilità, mentre all'Ucraina sarebbe impedito di farlo, ha spiegato il funzionario.

   "L'Ucraina ha sostenuto la proposta americana per un cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni. Ci aspettiamo che la Russia accetti questa proposta incondizionatamente". E' l'invito del capo della diplomazia ucraina, Andriï Sybiga, a poche ore dall'attesa telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump. "È tempo che (la Russia) dimostri se vuole davvero la pace", ha aggiunto in un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri ucraino.

   "Parlerò con Putin domani mattina (martedì 18 marzo ndr)", aveva detto ieri Donald Trump sul suo social Truth: "Molti elementi dell'accordo finale sono stati concordati, ma molto resta ancora da fare. Migliaia di giovani soldati sono uccisi. Ogni settimana porta 2.500 morti fra i soldati, da tutte e due le parti, e questo deve finire ora. Aspetto con impazienza di parlare con Putin".

 "Abbiamo ottime chance di mettere fine a questa guerra", ha anche dichiarato il presidente americano a bordo dell'Air Force One ostentando ottimismo nonostante il leader del Cremlino non abbia ancora sciolto la riserva sul cessate il fuoco di un mese proposto dagli Stati Uniti e già accettato da Volodymyr Zelensky. Anzi, Putin ha finora frenato, delineando una serie di condizioni, tra cui la sospensione del riarmo dell'Ucraina e degli aiuti militari occidentali. "Abbiamo lavorato molto nel weekend", ha spiegato The Donald che ha parlato di "progressi" nei negoziati. La portavoce Karoline Leavitt ha ribadito che "siamo a pochi passi" da un accordo. "Non siamo mai stati più vicini alla pace di quanto lo siamo in questo momento: siamo alle ultime 10 iarde. E il presidente, come sapete, è determinato a raggiungere un'intesa", spingendosi anche - secondo alcune fonti a Semafor - fino al riconoscimento della Crimea russa.

   Il Cremlino ha confermato la telefonata tra i due leader ma non ha svelato nessun dettaglio sull'agenda. "La conversazione è in effetti in fase di preparazione ma a nostro avviso, ovviamente, una conversazione tra due presidenti non è soggetta a priori a nessuna discussione significativa. Pertanto, non lo faremo", ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov. "Parleremo di terre, che come sapete sono molto diverse da come erano prima della guerra, e parleremo di centrali elettriche", ha precisato il commander-in-chief rispondendo ad una domanda sulle "concessioni" necessarie per arrivare all'intesa. Proprio questo sarà il nodo più difficile da sciogliere. Se da una parte Zelensky continua a ribadire che la sovranità e l'integrità del suo Paese non sono negoziabili, dall'altra parte Putin ha posto il ritiro delle truppe di Kiev da tutte e quattro le regioni conquistate militarmente e annesse illegalmente - Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia - come una condizione per la pace. E poi c'è la questione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa ora controllata dalla Russia. E' probabile che Trump si riferisse proprio allo strategico impianto quando ha detto di aver "dicusso molto con Russia e Ucraina" per "dividere certi asset".


    Dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale il leader ucraino ha accettato l'idea di dover cedere su alcuni punti ma continua a premere per avere assicurazioni sulla sicurezza a lungo termine, incluso il rafforzamento del suo esercito. "E' una priorità immutabile e su questo tema non si può tornare indietro. Le forze di difesa e di sicurezza dell'Ucraina, il complesso industriale della difesa e l'interazione a più livelli con i partner costituiscono il fondamento della nostra indipendenza", ha scritto su Telegram dopo un incontro con il suo ministro della Difesa, Rustem Umerov, e il nuovo Capo di Stato Maggiore, il Generale Andriy Gnatov. Tramontato, almeno per tutta la durata della presidenza Trump, il sogno ucraino di entrare nella Nato Zelensky può ancora contare sul sostegno di Unione europea, Gran Bretagna e Canada che stanno lavorando insieme per costruire un ombrello difensivo per Kiev e garantire che la Russia si impegni per una pace duratura. Il premier canadese ha parlato nel weekend con il presidente ucraino e lo ha invitato al vertice del G7 in Alberta il prossimo giugno.


    Intanto, in vista del colloquio con Putin, l'amministrazione Trump ha annunciato il ritiro dall'organismo internazionale istituito nel 2023 dall'Unione europea per indagare sui leader responsabili dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, tra cui il presidente russo. Si tratta dell'ultima di una serie di decisioni che indicano il progressivo riavvicinamento di Washington a Mosca, dopo lo smantellamento nel weekend di Voice of America e Radio Free Europe/Radio Liberty . Non è un caso che il Cremlino abbia accolto con favore la decisione di congelare i finanziamenti del governo americano per le emittenti che il portavoce Peskov ha bollato come "media propagandistici, puramente propagandistici". 

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