Dopo un anno di sperimentazione, si
amplia Integra il progetto della Camera di Commercio di Milano,
Monza e Brianza e Lodi, realizzato da Formaper, che ha coinvolto
enti del terzo settore e otto associazioni di categoria per dare
da un lato una formazione a stranieri con permesso di soggiorno
e dall'altro personale qualificato alle aziende che non riescono
a trovarlo.
Nel 2024 sono stati 154 i non italiani, anche richiedenti
asilo e rifugiati, che hanno potuto frequentare i 12 corsi di
formazione previsti, 74 dei quali hanno avviato un inserimento
lavorativo. Età media 30 anni, la maggior parte arriva
dall'Africa /67%), seguito da Asia (13%), Est Europa e Sud
America (10% ciascuno). Aiuto meccanico, aiuto cuoco, operatore
di sala bar, attrezzista meccanico, operatore logistico,
muratore, operatore di sartoria le professionalità sono i
profili preparati, in parallelo anche a due corsi di lunga
italiana.
Nel 2025 l'obiettivo è salire a 250 selezionate attraverso il
terzo settore (Farsi Prossimo, progetto Arca, Soleterre e Avsi).
Per 200 di queste sono stati pensati 15 corsi di formazione a
cui se ne aggiungono 3 di italiano per altri 50.
"Con il progetto Integra la Camera di commercio, con
Formaper, offre una risposta alla necessità delle imprese di
personale qualificato. L'obiettivo - ha spiegato il presidente
Carlo Sangalli - è la formazione di persone immigrate da
introdurre nel sistema imprenditoriale del nostro territorio. I
risultati sono positivi. E credo sia importante sottolineare
che, a livello generale, i percorsi di formazione sono la via
più efficace per realizzare una vera integrazione".
Secondo il rapporto del Sistema Informativo Excelsior, nei
prossimi cinque anni il fabbisogno di lavoratori immigrati da
parte delle imprese su tutto il territorio italiano potrebbe
raggiungere le 640 mila unità, pari al 21,3% del fabbisogno
complessivo nazionale, distribuito in particolare nei settori
dell'agricoltura (35%) e industria (28%), mentre a livello di
filiera saranno particolarmente rilevanti il comparto moda
(45,7%), la mobilità e logistica (33%), l'agroalimentare
(32,1%), il legno-arredo (29,9%), le costruzioni e
infrastrutture (29,4%), il commercio e turismo (19,3%).
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