Unioncamere Puglia analizza
l'economia regionale prima dell'arrivo della pandemia,
confrontando i numeri di oggi con quelli del 2014, anno in cui
c'è stata una ripartenza dopo la crisi. Nella seconda metà del
2020, invece, sarà studiato l'impatto del Coronavirus sul primo
semestre dell'anno in corso. L'iniziativa si chiama
'Sismografo-l'economia pugliese ai tempi del Covid-19', e si
concentra sulle filiere del turismo, food, commercio, meccanica,
costruzioni, legno arredo, moda.
Partendo dal turismo, lo studio evidenzia che sono 26.045 le
imprese pugliesi che operano nel Turismo a fine 2019, di cui
22.118 nei servizi di ristorazione e 3.927 in quelli di
alloggio. Rispetto al 2014 si contano 1.879 imprese in più nella
ristorazione e 1.683 nell'alloggio (+15,84% il confronto fra gli
stock). Nel settore operano 110.804 addetti, 93.827 nella
ristorazione e 16.977 nell'alloggio. Nel 2019 si contano 31.168
addetti in più nella ristorazione e 5.454 nei servizi di
alloggio, con un incremento del 39,14% rispetto alla fotografia
del 2014. In ogni impresa del settore mediamente operano 4,25
dipendenti, in linea con la tendenza nazionale.
"Si è voluta scattare una foto dell'economia pugliese prima
del meteorite Covid - spiega Alfredo Prete, presidente di
Unioncamere Puglia - e dunque al 31 dicembre del 2019, ultimi
dati disponibili. E li confrontiamo con quelli del 2014, che
abbiamo assunto come anno di benchmark della crisi 2007-13, dati
che ci aiutano a raccontare come siamo ripartiti, prima della
pandemia. Nella seconda metà del 2020 studieremo invece
l'impatto del Covid sul primo semestre dell'anno, assumendo come
termine di paragone il corrispondente semestre del 2019 e
osservando natimortalità e influenza sulla forza lavoro. Si
tratta di studi scientifici, rapidi e di facile lettura che
riguardano imprese, dipendenti, bilanci, export, radicamento
territoriale e tanto altro". Giovedì 2 aprile sarà la volta del
Food (agricoltura e industria di trasformazione alimentare).
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