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Inps, non c'è buco, crediti inesigibili e svalutati (2)

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Inps, non c'è buco, crediti inesigibili e svalutati (2)

ROMA, 16 aprile 2025, 12:03

Redazione ANSA

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"In questa categoria - proseguono il presidente dell'Inps, Gabriele Fava e il Direttore generale, Valeria Vittimberga con il Consiglio di amministrazione - sono ricompresi anche quelli cancellati a seguito delle norme relative alla "rottamazione" di cartelle esattoriali di importo molto modesto (fino a mille o cinquemila euro) e maturati tra il 2000 e il 2015".
    Va sottolineato come, nel tempo, proseguono, siano state previste salvaguardie specifiche per garantire la neutralità finanziaria di tali operazioni. Tra queste c'è a compensazione integrale tramite il Fondo di svalutazione crediti: i crediti eliminati sono interamente coperti da un fondo costituito e alimentato negli anni proprio per far fronte a situazioni di bassa esigibilità. Ciò esclude qualsiasi effetto negativo sul conto economico. L'Inps sottolinea poi che sono state fatte stime conservative sull'esigibilità degli stessi crediti: già nel preventivo 2025, l'Inps ha valutato l'incasso dei crediti fino al 2020 in misura pari a solo l'1% del valore, riflettendo una pianificazione finanziaria cauta e realistica. L'Istituto spiega la "minimalità degli impatti attesi: come evidenziato dalla scheda tecnica della Legge 197/2022, spiega la nota , l'impatto netto sugli enti previdenziali era stimato in soli 98 milioni nel 2023 e 26 milioni nel 2024, confermando la marginalità delle somme coinvolte. Infine l'Istituto ricorda la "razionalizzazione attiva e passiva: l'eliminazione di residui, spiega, ha riguardato le poste attive e quelle passive del bilancio (oltre 2,7 miliardi di residui passivi).
    L'Inps ricorda che le norme interessate riguardano per l'esercizio 2024, "esclusivamente crediti molto vecchi, risalenti al periodo 2000-2015: - DL 119/2018 (406 mila euro); - DL 41/2021 (5,4 miliardi di euro); - Legge 197/2022 (9,9 miliardi di euro). Gli interventi effettuati - prosegue la nota - non intaccano l'efficacia della riscossione ordinaria, come dimostra l'incremento di 3,96 miliardi di euro (2024 vs. 2023) alla stessa voce "Aziende - contributi della gestione privata", rilevato nella "Gestione di cassa" deliberata lo scorso 26 marzo, mentre, per il solo 2025, si prevedono accertamenti per oltre 177 miliardi di euro derivanti dalle "Aziende con dipendenti".
    Il Consiglio di amministrazione sottolinea i corretti comportamenti contabili (accantonamenti annuali al fondo svalutazione, stime accurate, eliminazione dei residui attivi inesigibili e dei debiti insussistenti) e avverte che "le operazioni non hanno comportato perdite o riduzioni delle risorse disponibili, essendo i crediti già ritenuti "non esigibili"".
    "Il bilancio - conclude la nota - riflette ora una rappresentazione più fedele e responsabile dello stato patrimoniale, allineata alle norme contabili. Siamo di fronte a un adeguamento necessario, finalizzato a migliorare, certamente in misura superiore rispetto al recente passato, la trasparenza e l'efficienza amministrativa".
   

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