"In questa categoria - proseguono il
presidente dell'Inps, Gabriele Fava e il Direttore generale,
Valeria Vittimberga con il Consiglio di amministrazione - sono
ricompresi anche quelli cancellati a seguito delle norme
relative alla "rottamazione" di cartelle esattoriali di importo
molto modesto (fino a mille o cinquemila euro) e maturati tra il
2000 e il 2015".
Va sottolineato come, nel tempo, proseguono, siano state
previste salvaguardie specifiche per garantire la neutralità
finanziaria di tali operazioni. Tra queste c'è a compensazione
integrale tramite il Fondo di svalutazione crediti: i crediti
eliminati sono interamente coperti da un fondo costituito e
alimentato negli anni proprio per far fronte a situazioni di
bassa esigibilità. Ciò esclude qualsiasi effetto negativo sul
conto economico. L'Inps sottolinea poi che sono state fatte
stime conservative sull'esigibilità degli stessi crediti: già
nel preventivo 2025, l'Inps ha valutato l'incasso dei crediti
fino al 2020 in misura pari a solo l'1% del valore, riflettendo
una pianificazione finanziaria cauta e realistica. L'Istituto
spiega la "minimalità degli impatti attesi: come evidenziato
dalla scheda tecnica della Legge 197/2022, spiega la nota ,
l'impatto netto sugli enti previdenziali era stimato in soli 98
milioni nel 2023 e 26 milioni nel 2024, confermando la
marginalità delle somme coinvolte. Infine l'Istituto ricorda la
"razionalizzazione attiva e passiva: l'eliminazione di residui,
spiega, ha riguardato le poste attive e quelle passive del
bilancio (oltre 2,7 miliardi di residui passivi).
L'Inps ricorda che le norme interessate riguardano per
l'esercizio 2024, "esclusivamente crediti molto vecchi,
risalenti al periodo 2000-2015: - DL 119/2018 (406 mila euro); -
DL 41/2021 (5,4 miliardi di euro); - Legge 197/2022 (9,9
miliardi di euro). Gli interventi effettuati - prosegue la nota
- non intaccano l'efficacia della riscossione ordinaria, come
dimostra l'incremento di 3,96 miliardi di euro (2024 vs. 2023)
alla stessa voce "Aziende - contributi della gestione privata",
rilevato nella "Gestione di cassa" deliberata lo scorso 26
marzo, mentre, per il solo 2025, si prevedono accertamenti per
oltre 177 miliardi di euro derivanti dalle "Aziende con
dipendenti".
Il Consiglio di amministrazione sottolinea i corretti
comportamenti contabili (accantonamenti annuali al fondo
svalutazione, stime accurate, eliminazione dei residui attivi
inesigibili e dei debiti insussistenti) e avverte che "le
operazioni non hanno comportato perdite o riduzioni delle
risorse disponibili, essendo i crediti già ritenuti "non
esigibili"".
"Il bilancio - conclude la nota - riflette ora una
rappresentazione più fedele e responsabile dello stato
patrimoniale, allineata alle norme contabili. Siamo di fronte a
un adeguamento necessario, finalizzato a migliorare, certamente
in misura superiore rispetto al recente passato, la trasparenza
e l'efficienza amministrativa".
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