L'aumento delle spese militari
rischia di danneggiare il welfare in Europa. Lo ha detto il
ministro dell'Economia del Belgio, Vincent Van Peteghem, in
un'intervista al Financial Times. "La difesa richiede tutta la
nostra attenzione, ma lo stesso vale anche per la sostenibilità
del nostro stato sociale", ha sottolineato il vicepremier,
indicando che "ogni euro di deficit oggi sarà un euro di debito
domani, e quel debito un giorno si tradurrà in tasse o in tagli
allo stato sociale".
Van Peteghem ha confermato che il Belgio punta a raggiungere
entro quest'anno l'obiettivo del 2% del Pil destinato alla spesa
militare, ma ha ammesso che sarà difficile andare oltre
nonostante le pressioni di Donald Trump.
Il Belgio è tra i nove Paesi Ue sotto procedura per disavanzo
eccessivo, con un deficit previsto al 4,6% e un debito al 103,4%
del Pil nel 2024, ben oltre i limiti Ue del 3% e 60%. Per
raggiungere il target del 2% nella spesa per la difesa, il
ministro ha spiegato che il governo belga farà ricorso alla
clausola di salvaguardia del Patto di stabilità, che permette di
escludere le spese per la difesa dal calcolo del deficit, e al
prestito da 150 miliardi di euro proposto dalla Commissione
europea e garantito dal bilancio Ue.
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