Si prospettano in molti comuni
dell'area Lucca-Pistoia-Prato aumenti sensibili della Tari:
alcune amministrazioni hanno già deliberato, altre, anche se non
tutte, è presumibile che lo facciano. La Tari non riguarda solo
le famiglie, ma anche le imprese: accanto ai rifiuti speciali
generati dalle aree produttive, la cui raccolta e smaltimento è
a totale carico delle imprese stesse, queste ultime sono anche
assoggettate alla Tari per la parte di rifiuti assimilati agli
urbani. Gli aumenti, quindi, impattano anche sulle imprese, in
un momento in cui proprio niente viene loro risparmiato. Dal
punto di vista delle imprese, sul banco degli imputati c'è
sempre, perennemente irrisolta, la carenza in Toscana di
impianti finali di smaltimento dei rifiuti. Lo sottolinea
Confindustria Toscana nord.
"E' bene precisare che le manchevolezze che si registrano
riguardano soprattutto gli impianti finali - sottolinea in una
nota il presidente di Confindustria Toscana nord Daniele
Matteini -, quelli che dovrebbero chiudere il ciclo di vita dei
materiali non riciclabili o comunque non riciclati. Cioè i
termovalorizzatori o altre tipologie di impianti che segnino la
chiusura del ciclo dell'economia circolare: ricordo che proprio
i principi di quest'ultima stabiliscono che ciò che non può
essere recuperato come materia va recuperato come energia
attraverso impianti di prossimità, che limitino i trasferimenti.
Il sistema confindustriale, a cominciare da Confindustria
Toscana, lamenta da molti anni il perdurare di questa
situazione". Per Matteini, "per ora in Toscana abbiamo visto,
recentemente, solo impianti per il trattamento intermedio dei
rifiuti, impianti quindi che si limitano ad affinare la
selezione dei materiali e a renderli disponibili per i passaggi
successivi, riciclo o smaltimento che sia. Ma poi i materiali da
smaltire dove vanno? Come sempre in giro per l'Italia e per
l'Europa, con costi ingenti e impatti ambientali. Noi tutti,
cittadini e imprese della Toscana, paghiamo salato lo
smaltimento dei nostri rifiuti presso impianti di altre regioni
e nazioni che con quel materiale producono energia. Energia che
sarebbe tanto utile anche a noi: il danno e la beffa".
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