Dalla riforma della disabilità è
atteso "un cambio di paradigma, dato dal fatto di mettere al
centro la persona, di cui la malattia è soltanto un ostacolo che
va rimosso". Così la direttrice generale dell'Inps Valeria
Vittimberga, a margine del convegno 'Disabilità e inclusione -
sinergie tra istituzioni, lavoro, sport' in corso presso
l'università Bocconi di Milano. "Ci si aspetta anche - ha
proseguito - un efficientamento concreto, perché da una
posizione bipartita tra le Asl e l'Inps si passa ad una certa e
unica e quindi a una maggiore celerità, una maggiore capacità di
intercettare i bisogni della persona anche dal punto di vista
della creazione di un progetto di vita e non soltanto di singole
malattie, singoli ostacoli". La riforma prevede quindi "delle
semplificazioni, come il certificato medico introduttivo che
permetterà di avere già un quadro della situazione clinica
affrontato dagli specialisti prima della certificazione" di
disabilità. Vi è, inoltre, la "possibilità di una valutazione
multidimensionale, anche con la collaborazione di psicologi e
operatori sociali, quindi tutti coloro che possono prendere in
carico da un punto di vista complessivo la persona", ha
sottolineato Vittimberga ricordando infine che "il
riconoscimento dell'invalidità, della disabilità, della legge
104 e quello degli assegni ordinari previdenziali di invalidità
saranno accentrati in un'unica visita, quindi evitando dei
faticosi pellegrinaggi che prima comportavano delle difficoltà e
anche un po' di umiliazione da parte di persone già così
provate".
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