Il Presidente di Confapi, Cristian
Camisa, è intervenuto al Business Forum Serbia-Italia di
Belgrado a cui hanno preso parte il Presidente della Repubblica
serba, Aleksandar Vučić e il Vicepremier e Ministro degli
Esteri, Antonio Tajani. "Italia e Serbia - ha detto Camisa nel
corso del suo intervento al panel istituzionale in apertura dei
lavori - hanno un forte legame che affonda le sue radici nella
storia, ma oggi vogliamo guardare con determinazione al futuro
per una cooperazione che può abbracciare tanti settori
strategici".
"Condividiamo una lunga storia di relazioni culturali,
politiche ed economiche. Già in passato, i nostri Paesi hanno
dimostrato di essere legati da un dialogo aperto e costruttivo,
rafforzato nel tempo. Dopo la dissoluzione della Jugoslavia,
l'Italia è stata tra i primi Paesi a riconoscere l'indipendenza
della Serbia e a supportarne il percorso di integrazione
europea", ha affermato Camisa.
"A riprova di quanto teniamo a questo legame - ha aggiunto -,
oggi l'Italia è qui con una delegazione composta dalle più alte
cariche governative, la grande industria e quella pubblica o a
partecipazione statale, la piccola e media industria privata
rappresentata da Confapi, gli enti più importanti che supportano
l'internazionalizzazione delle imprese CDP, SACE, SIMEST e ICE".
"Tutto ciò è figlio di una visione strategica che il
Ministro Tajani ha voluto dare a questa squadra: l'importanza
dell'area balcanica non solo per ragioni economiche ma anche
socio culturali e la volontà di ritornare ad essere il partner
commerciale di riferimento". "Oggi siamo tra i primi partner
commerciali della Serbia - ha sottolineato Camisa -, con un
volume di scambi commerciali che ha superato i 4 miliardi di
euro. Oltre 1.200 aziende italiane presenti che rappresentano il
5,5% del PIL nazionale serbo. La nostra partnership vuole essere
win win. La caratteristica fondante del mondo delle PMI
industriali, dei nostri imprenditori non è mai stata quella di
delocalizzare, magari con orizzonte temporale limitato ma di
internazionalizzare attraverso creazioni di branch locali, anche
attraverso joint venture che rafforzino l'azienda in Italia e
creino competenze in loco. In questo modo si crea un valore
aggiunto importante: lavoro ma anche trasferimento di competenze
e tecnologie" ha concluso.
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