"Il mercato è un mercato globale e
se lavori su un mercato globale non puoi avere delle regole
differenti per differenti continenti".
Lo ha dichiarato Pietro Labriola, amministratore delegato di
Tim, intervenendo all'evento "La Ripartenza, liberi di pensare",
che si sta svolgendo oggi a Milano.
"Questo non permette una corretta comparazione e quindi
rischi di avere degli arbitraggi nei modelli di innovazione: io
vado a rinnovare dove ho meno regole" ha continuato Labriola,
sottolineando come i modelli d'innovazione sono sempre più
complessi da prevedere. "La nostra azienda ha vincoli e regole
imposte in Europa e in Italia e deve competere con soggetti
negli Usa che non hanno le stesse regole. Sul fronte consumer
servono stesse regole per tutti mentre lato aziende è necessario
creare sistemi di data center in cui le chiavi di crittografia
siano in mano ad attori nazionali".
"Oggi per esempio Trump ha tolto tutti i vincoli allo
sviluppo dell'intelligenza artificiale, è giusto o sbagliato da
un punto di vista etico? Non voglio entrare nel merito, ma se
voi foste un'azienda e dovete investire i vostri capitali per
l'innovazione, dove lo fate? Questo è il punto di attenzione
principale" ha detto l'a.d. di Tim, sottolineando come negli Usa
"nominato Trump in una settimana emanate 70 norme ed è cambiato
tutto. Noi abbiamo nominato Von der Leyen, io ho incontrato due
commissari su temi telecomunicazioni e la risposta è stata 'Per
il 2026 avremo qualche idea'".
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