I segnali di disgelo sul fronte commerciale tra le grandi potenze globali ridanno slancio ai mercati e alimentano la speranza di evitare un'escalation nella guerra dei dazi. Dopo giorni di alta tensione, la Cina ha annunciato di "valutare" l'apertura americana tesa ad avviare dei colloqui, riconoscendo che Washington "ha preso l'iniziativa" e chiedendo in cambio "sincerità" e l'annullamento delle misure unilaterali.
Allo stesso tempo anche dall'Europa arriva un'apertura significativa: l'Ue sarebbe pronta ad aumentare gli acquisti di beni statunitensi fino a 50 miliardi di euro, come gesto distensivo per riequilibrare il rapporto commerciale con gli Stati Uniti.
I segnali hanno avuto effetto immediato sui mercati, tornati ai livelli pre dazi: le Borse europee hanno accelerato, Francoforte ha guadagnato il 2,5%, Parigi il 2,3%, Milano l'1,92% e Londra l'1,2%. Anche Wall Street ha aperto in forte rialzo, con i principali indici spinti anche dai dati positivi sull'occupazione americana, oltre che dalla prospettiva di un disgelo sul fronte commerciale. Già al mattino le Borse asiatiche si erano portate ai massimi da oltre un mese, proprio con la disponibilità al dialogo dichiarata dalla Cina, purché - sottolinea Pechino - gli Usa correggano pratiche sbagliate e facciano retromarcia sulle tariffe decise unilateralmente.
Possibile schiarita anche sull'asse Bruxelles-Washington. In un'intervista al Financial Times il commissario europeo per il commercio, Maroš Šefčovič, ha parlato di "alcuni progressi" nei negoziati e ha rilanciato l'obiettivo di un accordo "equo ed equilibrato". L'idea alla base della proposta europea sarebbe quella di colmare il disavanzo commerciale americano, stimato intorno ai 50 miliardi, attraverso un incremento delle importazioni di gas naturale liquefatto, soia e altri prodotti agricoli made in Usa. Resta una linea ferma: un accordo con dazi del 10% non basterebbe. Per Bruxelles resta una cifra "molto elevata", ha spiegato Šefčovič, definendo anche "ingiuste" e "astronomiche" le tariffe imposte da Donald Trump a inizio aprile ed ora sospese.
L'Ue, ha spiegato, è comunque disponibile a collaborare con gli Stati Uniti sul tema dell'export cinese, proponendo una cooperazione su acciaio, semiconduttori e materie prime critiche per rafforzare la sicurezza economica. "Credo che ci sia ora una comprensione reciproca migliore, anche sui numeri", ha detto il commissario, sottolineando l'importanza di considerare le esportazioni di servizi americani verso l'Ue nel calcolo del deficit. Allo stesso tempo, ha ribadito che ogni accordo dovrà essere politicamente sostenibile per il Consiglio e il Parlamento europei, avvertendo: "Sarà molto difficile trovare una soluzione che sia chiaramente buona e accettabile per tutti i nostri Stati membri".
A frenare i facili entusiasmi, la Commissione Ue ha comunque precisato che per ora non esiste alcuna offerta formale agli Usa. "Dobbiamo essere molto chiari su questo: al momento non è stata fatta alcuna offerta agli Usa", ha dichiarato il portavoce Olof Gill. "Finora abbiamo discusso le aree in cui riteniamo di poter potenzialmente trovare un accordo". L'idea di aumentare le importazioni in settori come energia e agricoltura "non è una novità", ha spiegato. "Stiamo solo ribadendo che ci sono settori con margini di cooperazione, il che contribuirebbe anche a ridurre il surplus commerciale dell'Ue, che sembra essere una vera fissazione per l'amministrazione americana". Restano intanto sospese fino al 14 luglio le contromisure da 21 miliardi di euro su prodotti americani, tra cui motociclette Harley-Davidson, pollame e abbigliamento, ma l'Ue è pronta ad agire in maniera "robusta e unita" nel caso in cui non si arrivi a un'intesa.
'Wall Street cancella perdite post dazi, S&P 500 record'
L'S&P 500 ha registrato la sua più lunga serie positiva dal 2004, nove giorni, trainato dall'apertura della Cina ai negoziati commerciali e dai dati sull'occupazione. Anche il Dow Jones ha registrato il suo nono guadagno giornaliero consecutivo. Nel complesso, secondo i media Usa, Wall Street ha cancellato le perdite sofferte dopo l'annuncio dei dazi.
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