/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Confindustria: 'Con i dazi rischiamo una crisi strutturale dell'industria'

Confindustria: 'Con i dazi rischiamo una crisi strutturale dell'industria'

Fiducia peggiora, preoccupano investimenti. Crescita è modesta

ROMA, 18 aprile 2025, 11:51

Redazione ANSA

ANSACheck
© ANSA/EPA

© ANSA/EPA

L'industria italiana, alla prese con la debolezza ormai in corso da mesi e con la nuova incertezza legata ai dazi, corre il rischio di una crisi strutturale. E' l'allarme lanciato dal Centro studi di Confindustria preoccupato per il deterioramento del clima di fiducia e per l'andamento degli investimenti.


    A febbraio, sottolinea il CsC, la produzione è calata dello 0,9%, dopo il rimbalzo a gennaio pari a +2,5%. La variazione acquisita nel primo trimestre è positiva dello 0,4% dopo cinque trimestri in calo. Ma l'indice Rtt (Real time turnover) indica un calo profondo del fatturato a febbraio, il Pmi segnala ancora flessione a marzo (46,6 da 47,4) e la fiducia peggiora.
    Il CsC parla di una crescita modesta nel primo trimestre dell'anno, frenata proprio dai dazi e dell'incertezza. In base a una simulazione riportata anche ieri in occasione dell'audizione sul Documento di finanza pubblica in Parlamento, dazi e incertezza causeranno una minore crescita dello 0,3% del Pil italiano nel 2025-2026, a causa di una più bassa dinamica dell'export di beni (-1,2%) e degli investimenti in macchinari (-0,4%).


    Confindustria chiede quindi di evitare una ritorsione tariffaria Ue sugli acquisti dagli Usa, che impatterebbe sui prezzi e sulla fiducia di famiglie e imprese, con un'ulteriore frenata del Pil. Per gli industriali, diventa piuttosto "cruciale concludere nuovi accordi commerciali Ue con altri importanti partner economici (Mercosur, India)".  
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza