"Stiamo valutando concreti
investimenti negli Stati Uniti per aumentare la capacità
produttiva, possiamo fare leva sulla nostra leadership nella
tecnologia, innovazione e nei pneumatici connessi, nei prodotti
eco-safety nonché sul nostro brand iconico, grazie anche alla
nostra partecipazione nella F1". Lo ha detto il vice presidente
esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera spiegando in cosa
consisterebbe il piano di mitigazione per rispondere ai dazi che
Trump vuole introdurre.
"Sfrutteremo sia fattori esogeni come i movimenti dei cambi
che il piano di mitigazione" spiega il ceo Andrea Casaluci. Il
piano di mitigazione "prevede maggiori importazioni dal Brasile
e un aumento della capacità negli Usa. Abbiamo già avviato un
upgrade tecnologico dei processi MIRS che costituirà la base per
la prima fase dell'aumento di capacità negli Stati Uniti.
Inoltre la politica commerciale verrà riesaminata sulla base del
tasso di inflazione. Infatti il 30% della domanda totale di
pneumatici negli Stati Uniti viene importato quindi una certa
pressione inflazionistica è da aspettarsi" spiega e precisa che
"comprende anche riduzione di costi, oltre a benefici per 150
milioni di euro del piano di trasformazione".
Gli Stati Uniti "generano oltre il 20% dei ricavi di gruppo
ma la nostra produzione negli Stati Uniti è ridotta" ricorda il
ceo Andrea Casaluci. Lo stabilimento in Georgia di Pirelli ha
"il più alto grado di automazione, il cosiddetto MIRS del gruppo
ha una capacità di circa 400.000 pneumatici high-tech all'anno,
per coprire la domanda più del 50% arriva dal Messico e circa
il 40% dal Brasile e dall'Europa.
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