Il nuovo taglio della Bce, dal 3% al 2,75% per i depositi e al 2,9% per i rifinanziamenti principali , porta ulteriori risparmi per chi ha sottoscritto un mutuo variabile e fornisce ossigeno al mercato che vede all'orizzonte ulteriori mosse da parte della banca centrale di Francoforte, portando i tassi sotto al 3% contro il 3,76% medio per il fisso e il 2,45-2,83% del variabile osservato a gennaio.
Un movimento che potrebbe portare, dopo anni di forte divaricazione e un dominio incontrastato del tasso fisso per i nuovi mutui, a un riequilibrio con il variabile. Come scrive Mutuionline.it "per il mercato dei mutui la decisione odierna rappresenta un'ottima notizia. I tassi Euribor a 1 e 3 mesi, ovvero gli indici di riferimento sui quali vengono calcolati quelli dei mutui variabili, hanno già cominciato a scendere nel corso delle prime settimane del nuovo anno e sono destinati a calare ulteriore a seguito dell'ufficialità del taglio da parte della Bce". "Già nella seconda metà del 2025 si potrebbe arrivare a un riequilibrio con il variabile, offrendo ai consumatori una gamma ancor più ampia di opzioni".
E per il sindacato bancario Fabi i tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,23% a novembre, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare sotto quota 3%. "Dall'inizio del 2024, le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell'Eurotower, hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Di qui, vantaggi giù significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici".
Già ora comunque, con la decisione della Bce, la rata di un variabile diventa più leggera. Ancora Mutuionline calcola che grazie alla decisione della banca centrale un mutuatario paga 19 euro in meno per un risparmio complessivo fino a 4.700 euro sugli interessi di un mutuo da 150.000 euro della durata di 20 anni.
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