Il Premio Ostana: scritture in
lingua madre è un appuntamento annuale con le lingue madri che
accoglie a Ostana, borgo alpino in Valle Po ai piedi del
Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo. Il Premio,
che è una festa dedicata alla diversità linguistica, ai diritti
linguistici e alla biodiversità di cui le lingue sono portatrici
storiche, torna per la XVII edizione da venerdì 27 a domenica 29
giugno. Anche quest'anno gli incontri del festival, che celebra
le lingue madri attraverso parole, musica, arte, cinema e
convivialità, si terranno nel centro polifunzionale della
borgata Miribrart.
Il Premio ha dato voce finora a 96 autori di 50 lingue da
tutti e 5 i continenti, consolidando una vera e propria rete
internazionale di autori, appassionati e sostenitori della
diversità linguistica che fanno di Ostana un appuntamento di
riferimento in tutto il mondo, riconosciuto anche dall'Unesco,
che ha proclamato il "Decennio Internazionale per le lingue
indigene 2022-2032", e da due network internazionali
fondamentali per la difesa della diversità linguistica come Elen
(European Language Equality Network) e Npld (Network to Promote
Linguistic Diversity).
Le parole scelte per l'edizione 2025 sono: "Sensa raïtz pas
de flors" - senza radici non ci sono fiori, un verso antico,
nato nella poesia dei trobadors e delle trobairitz
dell'Occitania medievale. La canzone è stata ideata dal
Collettivo artistico del Premio Ostana, il gruppo di lavoro che
anima e segue il Premio Ostana nella sua parte performativa
(Paola Bertello, Flavio Giacchero, Luca Pellegrino, Marzia Rey).
Il testo prende ispirazione dalla cansò "Can vei la flor" di
Bernart de Ventadorn, uno dei più grandi trovatori del XII
secolo.
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