MASSIMO CECCHINI, ANNI IN TESTACODA
(Fallone Editore, pp. 40, 13 euro). Non ci sono sbavature, né
concessioni al patetico, solo la leggerezza impalpabile della
nostalgia nel libro Anni in testacoda, prima raccolta poetica di
Massimo Cecchini, in libreria con Fallone Editore. Giornalista,
a lungo inviato per la Gazzetta dello Sport, Cecchini, classe
1961, in questa raccolta di componimenti poetici propone al
lettore un vero e proprio flusso di coscienza, nella
consapevolezza di una vita assaporata pienamente, ma anche
facendo ancora i conti con una inquietudine vitalissima, che lo
porta a spingersi avanti, verso ciò che il destino ha ancora in
serbo. L'autore fruga nel passato, quasi a voler ripercorrere,
passo dopo passo, tra errori e risalite, tra istanti di gioia e
di smarrimento, la strada già vissuta, cercando di tirare le
fila di ciò che è accaduto e ricavarne l'essenza. Ma anche se il
suo è uno sguardo che si radica nel passato, che anela a
ritrovare le vitalissime "imperfezioni" della giovinezza,
Cecchini, candidato nel 2023 al premio Strega e finalista al
Premio Cesari con il romanzo Il bambino (Neri Pozza), sembra
comunque offrirsi al futuro: lo fa in questo presente, denso di
meditazione, con un linguaggio scelto e misurato, capace di
farsi specchio della vita.
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