A Torino potrebbe nascere nei
prossimi mesi il Polo delle Arti - un luogo unico per la
formazione, la ricerca e la sperimentazione interdisciplinare in
campo artistico - all'interno della Cavallerizza Reale di
Torino, un'area di oltre 7.000 metri quadri complessivi,
dichiarata patrimonio Unesco. Il progetto, che prevede un
investimento complessivo, pubblico e privato, di circa 25,5
milioni di euro (14,4 milioni per la parte formativa e 11,1
milioni per la parte residenziale), potrebbe diventare realtà
con la pubblicazione - attesa tra fine anno e inizio 2024 -
degli esiti dei bandi ministeriali dedicati agli Afam (Alta
Formazione Artistica Musicale Coreutica) e alla residenzialità
universitaria.
Il progetto - illustrato in un incontro alla Cavallerizza
Reale - prevede aule studio, spazi di rappresentazione aperti al
pubblico, laboratori didattici, una sala teatrale, ma anche una
scuola di scenografia, ora in parte ospitata nella sede
distaccata Incet, il dipartimento di Jazz e Musica elettronica,
aule di composizione. A questi spazi si aggiunge un Collegio di
merito da 80 posti di studio, per accogliere giovani studenti
universitari meritevoli, che decideranno di intraprendere un
percorso formativo in ambito artistico e musicale.
Il progetto architettonico del Polo delle Arti è stato
elaborato da Picco Architetti, Studio De Ferrari e Baietto
Battiato Bianco Architetti Associati, con la direzione artistica
architettonica di Matteo Robiglio, Studio Tra. La realizzazione
del Polo sarà integrata - grazie ai fondi ministeriali - da
interventi di recupero delle sedi storiche di Accademia e
Conservatorio per altri 7 milioni di euro. Previsti il restauro
delle sale auliche dell'Accademia, interventi migliorativi della
sala da concerti del Conservatorio e il restauro del suo organo,
e il trasferimento della Biblioteca del Conservatorio nei locali
dell'Archivio di Stato.
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