Le 22 tavole progettuali del Danteum, edificio ispirato alla Divina Commedia che fu ideato nel 1938 ma mai realizzato, saranno per la prima volta mostrate al pubblico nella loro interezza, a Urbino.
Lo ha detto oggi il direttore della Galleria nazionale delle Marche, Luigi Gallo, durante la seconda giornata del Festival del Giornalismo culturale, annunciando la mostra "Città di Dio.
Città degli
uomini. Architetture dantesche e utopie urbane", in programma
dal 25 novembre al 27 marzo a Palazzo Ducale. "Sin da quando
sono arrivato qui ho voluto realizzare qualcosa assieme a Luca
Molinari, architetto e direttore scientifico del Museo M9 - ha
spiegato Gallo -. Avevamo l'Anno dantiano e c'erano queste
tavole mai esposte insieme, così ci siamo detti: 'portiamole a
Urbino'. Attraverso il Danteum ricominciamo a parlare di
architettura in uno dei monumenti più importanti per
comprenderla, Palazzo Ducale, enorme residenza che Federico fece
costruire come immagine e luogo dello Stato. Vorrei che questo
fosse il primo di una serie di appuntamenti in cui
l'architettura parli al di fuori dei soliti luoghi, riportando
il discorso nei musei".
Progettato dagli architetti Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri,
oltre alla funzione celebrativa, l'edificio avrebbe dovuto
ospitare un museo e una biblioteca, ma non vide mai la luce a
causa dell'entrata in guerra dell'Italia. "Solo i due autori e
Benito Mussolini videro tutte le tavole riunite, che in seguito
rischiarono la distruzione durante un bombardamento - ha
spiegato Molinari -. Con il Danteum, per la prima volta degli
architetti furono chiamati a dare forma fisica a un libro,
malgrado Dante stesso fosse uno straordinario architetto di
parole, esplicitando le misure di Inferno, Purgatorio e Paradiso
nella Commedia. A Palazzo Ducale affiancheremo alle 22 tavole
quella della Città Ideale, mettendo insieme antico e
contemporaneo in maniera provocatoria".
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