"Sanremo è un concerto ed è cosi che lo vivrò". S'intitola 'Volevo essere un duro' il brano che Lucio Corsi porterà sul palco dell'Ariston per la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo, che anticiperà la pubblicazione di un nuovo album prevista per il mese di marzo e la ripartenza in tour immediatamente dopo.
"Per anni ho vissuto una lotta interiore a proposito del provare o meno ad andarci - ha commentato Corsi a proposito del Festival - perché tra gli artisti che amo ci sono quelli che non hanno mai voluto partecipare, come Paolo Conte e Battiato e altri invece si, come Vasco, Dalla, Ivan Graziani, Rino Gaetano".
Nella trattoria milanese dove pranza praticamente tutti i giorni quando si separa, momentaneamente, dalla sua Maremma (quella di casa e quella della trattoria che la nonna ha aperto negli anni Cinquanta) tutti gli dicevano di provarci.
Quest'anno, vuoi anche una serie di coincidenze che indicavano la strada per l'Ariston, è arrivata la decisione di candidarsi.
"La musica non è competizione - ha detto il cantautore a proposito della possibile 'ansia' da Festival - e le gare in musica non mi piacciono. Mi piacciono quelle in moto, perché la velocità ha anche a che fare con l'aria e il tempo, proprio come la musica. I motociclisti lottano contro il tempo e per questo li stimo. Una canzone per Sanremo va scelta non scrivendola per Sanremo. Quando scrivi una canzone per inserirla in un contenitore e darle una forma, quella canzone si ribella".
Sul palco del Festival, Lucio Corsi canterà di sogni ma anche del fatto che spesso non si riesce poi a diventare quello che si sognava di essere. Del doverci poi fare i conti, con serenità, così come dell'equilibrio precario di ciascuno, nel mondo. "Io da piccolo ho sognato di fare il paleontologo - ha ricordato Corsi - e passavo il tempo anche cercando insetti in campagna.
Poi ho cominciato a voler fare il musicista, dopo aver visto il film The Blues Brothers".
Tanto da esplorare è la strada sanremese, per il cantautore toscano, quanto lo è quella del nuovo album, che uscirà dopo il Festival e che attraverserà territori differenti. "La cosa più difficile da fare è cambiare - ha raccontato Corsi - ed è quello che sto cercando di fare lavorando al nuovo album. In passato ho utilizzato spesso un linguaggio onirico. Adesso starò più ancorato alla terra, facendo comunque volare la mente, come facevano Dalla e Gaetano".
In quanto a concerti, Corsi si rimetterà in viaggio con la sua band per Club Tour 2025, che lo vedrà esibirsi nelle principali città italiane nel mese di aprile, con partenza prevista per il 13 dall'Estragon di Bologna.
"Il mio sogno - ha confessato il cantautore - è di stare in tour tutta la vita come Dylan, con l'armonica in tasca, girando con i ragazzi con cui suono fin dal liceo. Mi piace conoscere le persone con cui salgo sul palco e avere con loro un rapporto che va oltre la musica. Mi sento a casa anche in tour con le persone a cui voglio bene".
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