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Giovane ucciso: l'"Esercito di Santo", 'vogliamo giustizia'

Giovane ucciso: l'"Esercito di Santo", 'vogliamo giustizia'

Familiari e amici all'esterno del tribunale per i minorenni

NAPOLI, 29 aprile 2025, 11:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Vogliamo giustizia, non deve succedere mai più una tragedia del genere". Lo chiedono familiari e amici di Santo Romano, il giovane ucciso lo scorso anno a San Sebastiano al Vesuvio dopo una lite per un paio di scarpe sporcate, radunati all'esterno del Tribunale per i Minorenni di Napoli per la seconda udienza del processo al 17enne imputato del delitto, avvenuto la notte tra l'1 e 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. La sentenza potrebbe arrivare in giornata.
    Amici e conoscenti esibiscono un cartellino al collo con su scritto 'L'Esercito di Santo', pagina creata su Tik Tok in memoria della vittima e contro la violenza. Davanti alla sede del Tribunale per i Minorenni tanti striscioni e foto che ricordano Santo Romano, ucciso per un movente assurdo: a fare scattare la lite sfociata nell'omicidio, infatti, fu un paio di scarpe Gucci sporcate. La vittima, giovane promessa del calcio, 19 anni, militava come portiere nella squadra di Eccellenza Asd Micri di Pomigliano d'Arco.
   

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