"Sappia, chi immagina di cancellare
queste conquiste sull'onda di un neo-nazionalismo e di un
neo-razzismo, che le italiane e gli italiani di oggi e di domani
non lo accetteranno mai. Siamo qui insieme a tenere alta la
bandiera della libertà". Con queste parole il sindaco di Udine
Alberto Felice De Toni ha concluso il suo discorso nella
centrale piazza Libertà, durante le partecipate celebrazioni
dell'80/o anniversario del 25 aprile nel cuore del capoluogo
friulano, città insignita della medaglia d'oro al valor militare
per la Lotta di Liberazione.
Prima di iniziare il suo intervento ufficiale, il primo
cittadino ha chiesto "un minuto di silenzio per Papa Francesco",
accolto con rispetto da tutta la piazza.
Nel suo discorso, De Toni ha ricordato la partecipazione
collettiva alla Resistenza e l'alto prezzo pagato dal Friuli per
la libertà, ma ha rivolto uno sguardo al presente e al futuro,
con parole contro le minacce alle democrazie. "In questi tempi
tornano in auge i gesti, i simboli, le idee e i principi del
fascismo e del nazismo", ha detto, denunciando come "i nuovi
fascisti siedano nei parlamenti democratici e in quello europeo,
ed esprimano senza timore le stesse parole d'ordine xenofobe,
violente, razziste di cento anni fa".
Il sindaco ha poi lanciato un richiamo all'Europa, da
difendere contro i rigurgiti nazionalisti e i pericoli
geopolitici. "L'Ue si trova per la prima volta di fronte a un
attacco a tenaglia che punta a destabilizzarla e indebolirla -
ha detto - è auspicabile la costruzione di un'Europa Federale,
come premessa del nuovo che serve per difendere le conquiste del
25 aprile".
A margine della manifestazione hanno fatto sentire la propria
voce gli esponenti del Comitato per la Palestina di Udine, che
hanno partecipato con striscioni che richiamavano alla
"Resistenza palestinese".
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